1968, l'anno ribelle | RaiPlay Sound

Episodi

1. La nuova università a "Tv7"

Già un anno prima del fatidico '68 si ebbe una prima ondata di occupazioni negli atenei italiani. Le rivendicazioni degli studenti miravano allo svecchiamento, percepito come ormai necessario, del sistema universitario nel suo complesso: nel servizio sono però soprattutto i professori a dire la loro in merito alle proposte di riforma in discussione, dall'istituzione dei dipartimenti alla creazione del dottorato.

2. Giovani: Gian Paolo Cresci intervista gli studenti

Il primo programma a dare voce ai fermenti della contestazione studentesca fu con ogni probabilità la rubrica "Giovani", curata (insieme ad Andrea Barbato) da Gian Paolo Cresci. Quest'ultimo realizza qui una breve inchiesta tra gli universitari, al Nord come al Sud, per raccogliere i motivi della loro protesta. Vengono intervistati alcuni leader dell'organizzazione degli studenti UNURI, tra cui il futuro giornalista Nuccio Fava.

3. Tv7: Torino, "L'università degli studenti"

Il '68 comincia in realtà a fine novembre '67 a Torino, dove gli studenti occupano Palazzo Campana, sede di alcune facoltà. Originata dall'opposizione al trasferimento di diversi insegnamenti in una sede periferica, la protesta si estende ben presto ad altri temi, con l'organizzazione di "controcorsi" che sono un attacco sferrato alla tradizionale gerarchia accademica. Tra i professori che accettano di dialogare con gli occupanti, anche Norberto Bobbio, che troverà dall'altra parte come interlocutore il figlio Luigi, uno dei leader del movimento torinese.

4. Tv7: "Bocciare o non bocciare"

Alle radici del '68 italiano vi fu anche la riflessione sugli aspetti classisti del sistema educativo avanzata da Don Milani e dai suoi allievi a Barbiana, in provincia di Firenze. In questo servizio di "Tv7" i ragazzi di Don Lorenzo (morto qualche mese prima) espongono le proprie idee in merito all'inutilità della bocciatura nella scuola dell'obbligo, già espresse l'anno precedente nella celebre "Lettera a una professoressa". Sul rischio di lasciare indietro i giovani dei ceti disagiati dicono la loro diversi insegnanti, sia favorevoli che contrari alla proposta di non bocciare.

5. Pasolini su "Lettera a una professoressa"

Per la trasmissione "Tuttilibri" Pier Paolo Pasolini, che poco tempo dopo non sarà certo tenero con gli studenti protagonisti degli scontri di Valle Giulia, recensisce entusiasticamente un libro fondamentale per la generazione del '68 in Italia, la "Lettera a una professoressa" della Scuola di Barbiana. Ai ragazzi di Don Milani Pasolini rimprovera solo di non essersi interrogati sull'origine della cultura piccolo-borghese della "professoressa", ideale destinataria dell'opera.

6. Roma, le voci degli studenti

A Roma le agitazioni all'università "La Sapienza" si susseguono per tutto il mese di febbraio. La mobilitazione, che vede fra l'altro la nascita di diversi gruppi di lavoro nelle facoltà occupate, viene raccontata in questo servizio dando voce al dissenso tra gli studenti: c'è chi aderisce in pieno alla lotta ma anche chi lamenta di non poter sostenere gli esami, chi si dichiara d'accordo con la protesta pur avversando le strumentalizzazioni politiche e chi invece vuole dare ascolto all'appello del rettore D'Avack per un ritorno alla normalità.

7. Milano, la protesta della studentessa del Politecnico

Nel febbraio del 1968 un piccolo atto di protesta individuale che destò scalpore fu quello di Sandra Severi Sarfatti, studentessa della facoltà di Architettura del Politecnico di Milano che si era rifiutata di sostenere l'esame di laurea per denunciarne la riduzione a mero fatto burocratico. Malgrado le obiezioni alle sue critiche da parte del rettore Bruno Finzi, la giovane rivendicò il gesto anche nell'ambito delle lotte studentesche di quel periodo "contro l'autoritarismo accademico".

8. TV7: Pisa, "I ribelli della Sapienza"

Uno dei centri più importanti del '68 italiano fu l'Università di Pisa, già l'anno precedente luogo di elaborazione delle "Tesi della Sapienza", dal nome del palazzo dell'ateneo occupato dagli studenti. In questo servizio di "Tv7" vengono intervistati sugli obiettivi della loro lotta giovani universitari di diverse correnti politiche, dai rivoluzionari del "Potere operaio pisano" ai più moderati "riformatori".

9. Cronache italiane: la circolare Gui alle università

Il 19 marzo il supplemento del TG "Cronache italiane" dà conto, dopo i fatti di Valle Giulia e le tensioni delle settimane successive, del tentativo del ministro della Pubblica istruzione Luigi Gui di riportare la situazione nell'alveo della normalità, con una circolare ai rettori per l'avvio "in via sperimentale" di alcuni punti della riforma universitaria non ancora approvata: organi consultivi aperti agli studenti, creazione dei dipartimenti, rinnovamento della didattica.

10. Incontri: un'ora con Herbert Marcuse

Una lunga intervista con Herbert Marcuse, filosofo e sociologo tedesco naturalizzato statunitense, eletto tra i propri padri spirituali da parte della generazione del '68. Le sue opere, in particolare il celebre "L'uomo a una dimensione" del 1964, per la loro critica radicale alle moderne società industriali furono tra i testi di riferimento della contestazione studentesca.

11. Tv7: "Aspettando la riapertura"

Il servizio fa il punto della situazione nelle facoltà nell'estate '68, in vista del nuovo anno accademico: la domanda sul futuro della protesta è posta a diversi rappresentanti del movimento, divisi tra chi auspica un'estensione della lotta oltre l'ambito universitario e chi invece rigetta la contestazione globale della società. Un'attenzione particolare viene rivolta all'ateneo di Trento (teatro di occupazioni fin dal '66), con testimonianze sia di leader degli studenti quali Mauro Rostagno e Marco Boato che di professori come Beniamino Andreatta.

12. Zoom: il Festival di Venezia contestato

Come già accaduto a Cannes nei giorni del Maggio francese, la contestazione arriva al Festival del Cinema di Venezia: il 25 agosto l'inaugurazione è rinviata dopo le violente proteste sia degli studenti che dei cineasti aderenti all'ANAC, che si oppongono alla direzione di Luigi Chiarini chiedendo l'autogestione della mostra. Tra gli autori coinvolti in quello che diverrà un vero e proprio "controfestival", Pasolini, Zavattini, Ferreri, Pontecorvo, Maselli, Gregoretti; Rossellini, al contrario, si dichiara del tutto in disaccordo con l'operazione.

13. Tribuna politica: Ingrao e Montanelli sugli studenti

Un vivace confronto, risalente al 10 ottobre 1968, tra Pietro Ingrao, una delle figure più carismatiche del Partito Comunista Italiano, e tre giornalisti di matrice moderata come Indro Montanelli, Giorgio Vecchiato ed Enrico Mattei. La discussione verte proprio sull'atteggiamento del PCI verso il movimento studentesco, fenomeno che sembra aver preso in contropiede sia la destra conservatrice che la sinistra tradizionale.

14. Tv7: "L'ora dell'assemblea"

Con l'inizio dell'anno scolastico approdano in televisione anche gli studenti delle superiori. Tra cortei e occupazioni un po' in tutta Italia, il loro '68 si focalizza soprattutto sulla rivendicazione del diritto a tenere le proprie assemblee negli istituti. I professori intervistati nel servizio hanno pareri diversi: il preside del Liceo "Cavour" di Roma è decisamente contrario, mentre un suo collega si dichiara favorevole.

15. La contestazione di Capodanno alla "Bussola"

Il '68 si chiude con la contestazione davanti al noto locale notturno "La Bussola" di Marina di Pietrasanta, in Versilia. Gli invitati al veglione di Capodanno sono investiti da una fitta sassaiola da parte di gruppi di dimostranti del movimento pisano, e nei successivi scontri con la polizia lo studente Soriano Ceccanti è gravemente ferito da un colpo d'arma da fuoco: resterà paralizzato.

16. Tv7: "La nuova maturità"

Passata la tempesta del '68, la scuola italiana inizia a cambiare: la riforma dell'esame di maturità voluta dal ministro Fiorentino Sullo prevede due prove scritte ed un colloquio su due materie, di cui una scelta dal candidato, un voto finale in sessantesimi nonché la liberalizzazione dell'accesso all'università. Il servizio di "Tv7" racconta cosa pensano studenti, professori e presidi del nuovo sistema, in vigore dal luglio del 1969.

17. Europa giovani: Taranto, "No alla raccomandazione"

Prolungando idealmente il suo precedente programma, Gian Paolo Cresci con "Europa giovani" allarga anche all'estero l'indagine sulle nuove generazioni. I ragazzi italiani restano comunque i principali interpellati, come in questo dibattito a Taranto sui problemi dell'inserimento nel mondo del lavoro, in cui emergono, tra voci anche discordanti, aspetti quali la necessità di emigrare, la piaga delle raccomandazioni, le ingiustizie legate alle differenze di classe.

18. Europa giovani: Carrara, "Un diploma non basta"

Due cugini di Carrara vengono intervistati sui loro destini molto diversi: uno è cavatore di marmo e a vent'anni si sente "già vecchio", l'altro invece studia architettura e riconosce di essere un privilegiato, pur non nascondendosi le difficoltà che anche da laureato dovrà affrontare. Non a caso, le altre storie raccontate nel servizio sono quelle di ragazzi che fanno lavori umili malgrado il diploma conseguito, tra i quali c'è anche chi pensa di andare all'estero. Si inizia a parlare di "migrazione di cervelli giovani"...