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L'Avversario - L'altra faccia del campione -

Marco Tardelli, campione del mondo di calcio, racconta il mondo sportivo, che ben conosce, attraverso un punto di vista inedito. Ripercorrendo la carriera e le vite di altrettanti straordinari campioni dello sport attraverso una prospettiva nuova: il racconto dei loro più acerrimi avversari, siano essi personaggi sportivi, demoni interiori o persino un Paese d'origine. Aneddoti inediti, ricordi mai confessati, piacevoli e dolorosi, all'interno di una narrazione avvincente alternata da immagini di repertorio e interviste esclusive ad amici, colleghi e familiari degli sportivi.

Lista episodi

17 Lug 2023

6. Franco Menichelli

Franco Menichelli cresce nella Roma del dopoguerra, una città in cui per tutti i ragazzini della sua età l'unico sport contemplato è il calcio. Del resto, sin da giovanissimo, il fratello maggiore Giampaolo si è dimostrato un calciatore di talento (arriverà a giocare in Serie A, nella Roma e nella Juventus, e persino in Nazionale) e Franco vorrebbe seguire le sue orme. Capisce presto, però, che la via del calcio sarà impervia, visto che è decisamente più basso rispetto a tutti i suoi coetanei. Franco, però, sa fare cose che nessuno dei suoi coetanei sa fare: un'estate, in vacanza, fa amicizia con un gruppo di circensi e impara a fare qualsiasi tipo di acrobazia. E neanche immagina che esista uno sport in cui mettere in pratica queste sue abilità. Un giorno, due amici lo invitano ad allenarsi con loro nella palestra della Ginnastica Romana, presso la quale il maestro Gianluigi Ulisse sta avviando una rivoluzione: vuole avvicinare la ginnastica artistica italiana a quella dei paesi dell'Est. E da subito scorge in Franco l'interprete perfetto di questa nuova ginnastica che ha in mente, decidendo di trasformare quel ragazzino vivace in un atleta dalle potenzialità incredibili. La ginnastica porterà Menichelli a non considerare più il suo corpo come l'avversario che non gli ha permesso di giocare a pallone, ma come lo strumento perfetto per spingersi laddove nessuno è ancora arrivato, trasformando radicalmente il suo sport. I successi alle Olimpiadi di Roma 1960 (due medaglie di bronzo) e di Tokyo 1964 (un oro, un argento e un bronzo) rendono Menichelli il più grande ginnasta che l'Italia abbia mai avuto.
42 min
03 Lug 2023

4. Lea Pericoli

Sin da piccola, quando si ribellava agli ordini autoritari di suo padre, Lea Pericoli ha dimostrato di essere tenace e coraggiosa. Durante l'infanzia trascorsa in Africa (suo padre fu uno dei primi coloni di Addis Abeba) Lea impara a giocare a tennis, prima nei campi della villa della sua famiglia e poi in un collegio di suore a Nairobi. Nel 1952, però, quando Lea ha 17 anni vede la sua vita prendere una svolta improvvisa. In vacanza con la famiglia in Versilia, scopre quasi casualmente di essere una tennista molto forte: inanella una serie di vittorie in alcuni tornei locali, fino a raggiungere il titolo di campionessa italiana juniores. Lea decide così di non tornare in Africa per continuare a giocare in Italia e, nonostante sia ancora minorenne, riesce a convincere suo padre, uomo all'antica e per questo reticente, ad assecondarla nel suo progetto. Da quel settembre, si ritrova catapultata in un mondo magico, fatto di gente facoltosa e di circoli esclusivi e - anche con la complicità della sua avvenenza e del suo look - inizia ad attirare su di sé le attenzioni dei giornali, che le dedicano titoli e copertine. Come quando nel 1955 a Wimbledon indossa un arditissimo completo di piume di struzzo realizzato apposta per lei dallo stilista inglese Ted Tinling. Pur non essendo la tennista più forte della sua epoca, Lea Pericoli ha saputo ritagliarsi un ruolo di spicco nel mondo del tennis internazionale, passando alla storia per aver vinto Avversari ben più insidiosi di quelli incontrati sul campo: il perbenismo, il maschilismo, un cancro sconfitto a testa parlandone pubblicamente e senza vergogna. La sua è stata una vita vissuta sfidando tutte quelle convenzioni che la vedevano recitare un copione scritto da altri.
43 min
26 Giu 2023

3. Roberto Mancini

Protagonista di questa puntata è il CT della Nazionale Italiana Roberto Mancini. Non appena 19enne viene convocato per la prima volta in Nazionale, in occasione di una tournée in America con i campioni del Mondo dell'82. Dopo le partite, alcuni compagni di squadra, tra cui Marco Tardelli, gli chiedono se vuole farsi un giro per Manhattan: lui non ci pensa due volte e va con loro. Non immagina che al suo ritorno in albergo, il CT Enzo Bearzot lancerà contro di lui un anatema che Mancini farà fatica a scrollarsi di dosso: "Tu con la Nazionale hai chiuso". Bearzot manterrà la sua promessa e non lo convocherà più. Così, per indossare nuovamente la maglia azzurra, Roberto dovrà attendere l'arrivo sulla panchina della Nazionale di Azeglio Vicini: Mancini, pur convocato, non giocherà neanche un minuto dei Mondiali di Italia '90. La situazione non sembra cambiare neppure con la presenza del nuovo CT Arrigo Sacchi e Roberto giunge a una drastica decisione: ritirarsi dalla Nazionale alla vigilia dei Mondiali del 1994. Nonostante i successi ottenuti in Campionato con la Sampdoria (scudetto 1991 e finale di Coppa dei Campioni 1990) e con la Lazio (scudetto 2000), l'Avversario di Mancini attende ancora di essere sconfitto: in una carriera lunga un ventennio in cui avrebbe potuto giocare cinque campionati del Mondo, Mancini non ha mai toccato palla in un mondiale. Inaspettatamente, però, nel 2018 è stato chiamato come CT a risollevare le sorti della Nazionale in uno dei suoi momenti più bui e, nel giro di tre anni, ha guidato la squadra verso la vittoria di uno storico Europeo. Neanche un anno dopo il suo Avversario, purtroppo, è tornato a palesarsi in una sfortunata partita con la Macedonia, negando la partecipazione ai Mondiali alla sua Nazionale e a lui come allenatore. La storia non è ancora finita, l'Avversario attende ancora di essere sconfitto.
43 min
05 Giu 2023

1. Antonio Cassano

Il protagonista della prima puntata è il fuoriclasse barese Cassano. Antonio Cassano nasce sotto il segno del calcio, proprio nella magica notte in cui tutta l'Italia è in festa per la vittoria del Mundial 1982. Cresce senza l'autorità della figura paterna nel difficile ambiente di Bari Vecchia, in cui per i ragazzini come lui è facilissimo finire su una cattiva strada. Per sua fortuna a proteggerlo ci sono sempre stati sua madre, a cui lo lega un rapporto simbiotico, e il calcio: sin da piccolissimo, con il pallone tra i piedi Antonio si dimostra un mago, capace di prodezze che i suoi coetanei possono solo sognare. Poco più che ragazzino, tra i vicoli di Bari è già un divo e non ci vuole molto prima che entri nelle giovanili del Bari e che l'allenatore Fascetti inizi a puntare su di lui. A 17 anni l'esordio in Serie A, una settimana dopo il suo primo gol contro l'Inter: Cassano diventa una star, corteggiata da tutte le più grandi squadre del campionato. Alla fine, insieme alla mamma sceglie di trasferirsi alla Roma, ma è proprio in questi anni che inizia ad emergere quell'Avversario che non lo abbandonerà più fino al termine della carriera: l'incapacità di accettare qualsiasi tipo di autorità, sia essa incarnata dai senatori dello spogliatoio Totti e Batistuta, o dall'allenatore Capello, o dalla presidente Sensi. Sarà questo un copione che si ripeterà puntualmente e ciclicamente fino al suo ritiro, alternando prodezze memorabili a intemperanze altrettanto memorabili.
45 min