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Sfide -

Lo storico programma di Rai3 che ha trasformato il modo di raccontare lo sport in televisione.

Lista episodi

13 Dic 2022

Javier Zanetti

Javier Zanetti, diciannove anni e 856 partite con la maglia interista. Record di partite consecutive giocate: 186. Una sola volta espulso, per doppia ammonizione. Tutto questo è il Capitano, Javier Zanetti, un uomo che sarebbe meglio definire nella sua lingua: hombre vertical, un uomo tutto d'un pezzo, con la schiena dritta, fiero e onesto. Un campione che ha saputo riportare l'Inter sul tetto del mondo ed è riuscito a farlo con tenacia, eleganza e sportività. Un argentino atipico, naturalmente 'devoto' a Maradona, ma sin da ragazzo folgorato da Lothar Matthaeus e dai colori nerazzurri. Arrivato come 'ruota di scorta' di un connazionale rapidamente scivolato nell'oblio, Zanetti ha saputo ascoltare, imparare e lavorare su di sé per diventare un punto fermo irrinunciabile dell'Inter. La sua parabola si incrocia con quella di figure storiche del pantheon nerazzurro come il celebre vicepresidente Peppino Prisco, i capitani Giuseppe Bergomi, Giacinto Facchetti e il presidente Massimo Moratti con cui ha condiviso l'intera esperienza nerazzurra. Campioni come Ronaldo e Baggio, Crespo e Ibrahimovic, Figo e Djorkaeff sono passati nel corso degli anni, mentre lui ha sempre continuato a tenere alta la bandiera interista fino all'apoteosi finale del triplete firmato insieme a Mourinho e al gruppo dei connazionali Milito, Cambiasso e Samuel. "Sfide" racconterà le imprese più belle e anche i momenti più sofferti della carriera del Capitano, rivelando particolari inediti della sua vita che contribuiranno a comporre un ritratto unico e sfaccettato di uno dei campioni più amati, non solo da parte dei tifosi nerazzurri, degli ultimi venti anni. Si rivivrà la sua sensazionale avventura attraverso le parole di compagni illustri come Baggio, Crespo, Cambiasso e Di Biagio o di allenatori cruciali nel suo percorso come Simoni e Mancini per poi cogliere l'animo del personaggio grazie alle testimonianze della moglie Paula o del fratello Sergio.
45 min
13 Dic 2022

L'invincibile. Paolo Maldini

Eterna, immortale, indistruttibile... sono tanti gli aggettivi che si possono usare per descrivere una carriera di 25 anni ad altissimi livelli. La voce di Maldini ci racconta l'emozione del suo debutto a soli 16 anni, lanciato da Liedholm nel campionato del 1985. Un debutto che ha spazzato via ogni ombra di presunto favoritismo legato al suo cognome ingombrante. Il figlio d'arte ci ha messo pochissimo per togliere ogni dubbio sul suo valore: a 17 anni Paolo è già titolare nel Milan, e, non ancora maggiorenne, già si trova ad annullare le giocate di Zico e Maradona. Il racconto di Sfide descrive la rivoluzione di cui Maldini è testimone ed interprete: quella del "profeta" Arrigo Sacchi, che arriva ad allenare il Milan portandolo a dominare il calcio europeo della fine degli anni ottanta. Anche quando sulla panchina dei rossoneri arriva Fabio Capello, i risultati non cambiano, grazie alla linea difensiva di ferro dove Maldini giganteggia accanto a Baresi e Tassotti e poi a Costacurta e Nesta. Maldini ci racconta inoltre di come abbia resistito alle sirene inglesi, quando il Chelsea era pronto ad un'offerta irrinunciabile per portarlo a Londra: lui era troppo legato ai suoi colori, soprattutto da quando diventa capitano dopo il ritiro di Baresi... ed è proprio Maldini il protagonista di uno scudetto sorprendente, quello che il Milan conquista nel 1999 al termine di un appassionante inseguimento sulla Lazio capolista. Una carriera impareggiabile la sua, con un solo rimpianto: quello di non aver mai alzato la Coppa del Mondo, sfuggitagli per un soffio nella finale del '94. Infine verrà raccontato il suo ritiro dal calcio, con l'amarezza di un addio a San Siro rovinato dai fischi di alcuni ultras rossoneri. Sfide racconta le più belle pagine della sua carriera con un'intervista esclusiva e le testimonianze di Mauro Tassotti, Arrigo Sacchi, Filippo Galli, Alessandro Costacurta, Sebastiano Rossi, Zvonimir Boban, Carlo Ancelotti, Massimo Ambrosini, e Rino Gattuso.
45 min
14 Dic 2022

Antonio Conte: il mestiere di vincere

Il suo nome ha sempre diviso, specialmente da quando è finito nell'occhio del ciclone per la nota vicende del calcio scommesse. C'è chi lo ama, di solito i tifosi delle squadre che allena, e chi no, ovvero i tifosi di tutte le altre squadre. Di sicuro però Antonio Conte è il tecnico italiano più vincente degli ultimi anni. E ora siede sulla panchina della squadra per cui fanno il tifo 60 milioni di persone: la Nazionale azzurra. Ma come si fa a costruire una grande squadra? Qual è la ricetta di Antonio Conte? A Sfide, il Mister azzurro ha raccontato a cuore aperto la sua storia. Dagli inizi, quando era un ragazzino cresciuto nelle strade di Lecce, all'arrivo alla Juventus, la squadra per cui ha sempre fatto il tifo. E poi i trofei, le gioie e i dolori dei suoi anni da giocatore in bianconero. Infine la sua voglia feroce di allenare, che lo ha spinto sino in Olanda, per spiare il tecnico che ammira di più: Louis Van Gaal, il racconto dei suoi tre anni ruggenti sulla panchina della Juventus e l'emozione dell'esordio da C.T. azzurro. A tracciare il ritratto di Antonio Conte saranno anche tre pilastri della Juventus e della Nazionale italiana: Gianluigi Buffon, Andrea Pirlo e Claudio Marchisio. L'ala destra Francesco Moriero, amico d'infanzia e compagno di squadra sin dalle giovanili del Lecce, parlerà degli esordi di Conte, mentre Angelo Di Livio, Giancarlo Marocchi e Pierluigi Casiraghi, racconteranno tanti aneddoti sui suoi anni da giocatore alla Juventus. E poi fidati collaboratori, Angelo Alessio e Massimo Carrera, ci diranno, com'è lavorare tutti i giorni al fianco di un autentico perfezionista del pallone. Sfide, traccerà un ritratto inedito di Antonio Conte, e raccoglierà anche le sue speranze per il futuro, che poi sono le stesse di tutti gli italiani: veder vincere la Nazionale azzurra.
57 min
14 Dic 2022

Carlo Ancelotti, il re di coppe

Sfide vi racconterà le imprese più belle della carriera di Carletto, da calciatore e da allenatore, attraverso le testimonianze dei suoi collaboratori e di Paolo Maldini, Alessandro Costacurta, Arrigo Sacchi, Alessandro Nesta, Hernan Crespo, Mauro Tassotti, Sebastiano Rossi, Rino Gattuso. Il ritratto intimo di un uomo vincente e tranquillo, tenace ed autoironico: uno dei più personaggi più vincenti nella storia del calcio italiano. Dalla provincia emiliana al tetto d'Europa. Ma la partita più difficile l'ha vinta contro gli infortuni: le sue ginocchia di cristallo, entrambe frantumate in scontri di gioco, gli hanno impedito di avere una carriera calcistica ancor più luminosa. Protagonista dello scudetto della Roma del 1983, diventa pedina fondamentale del Milan di Arrigo Sacchi: suo è il gol memorabile contro il Real Madrid nella semifinale di Coppa dei Campioni del 1988 e apre la strada alla vittoria finale dei rossoneri sulla Steaua di Bucarest. E dire che c'era chi lo aveva definito un giocatore al tramonto. Dopo il ritiro a soli 32 anni mostra il suo genio come allenatore: il praticantato a Reggio Emilia e a Parma e due anni in chiaroscuro sulla panchina della Juventus, che lo caccia in malo modo dopo due secondi posti in campionato. Ancelotti torna a casa, al Milan, e si prende la sua rivincita: trionfa nel 2003 proprio contro la Juve nel primo derby italiano in una finale di Champions League. Poi scudetti e coppe Italia, e la delusione del 2005, quando il Milan, in vantaggio di tre reti, perde la finale di Istanbul contro il Liverpool. Un'onta vendicata due anni dopo, nella finale di Atene: questa volta per i Reds di Rafa Benitez non c'è scampo. Dopo 8 anni di Milan, Ancelotti inizia a girare l'Europa: a Londra, sponda Chelsea, vince subito la Premier League, poi il titolo francese con il Paris Saint-Germain, fino al Real Madrid di Cristiano Ronaldo e Bale, che conduce alla conquista della storica "Decima" Champions.
44 min