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Jack Folla, un dj nel braccio della morte Citazioni a sproposito

Jack Folla, un dj nel braccio della morte

Citazioni a sproposito

"La solitudine è una caverna illuminata al neon". Chi ha detto questa frase? Thomas Edison? Pascal? Papa Luciani? Nessuno. L'ho detta io. È la prima fesseria che m'è saltata un secondo fa come una pulce sulla capoccia. Ma se "la solitudine è una caverna illuminata al neon" ve l'avessi sparata con l'amplificatore, premettendo "Come disse una volta Einstein", probabilmente ci sareste cascati, qualcuno l'avrebbe rilanciata sui social e fra due anni, in un saggio sull'uomo di Neanderthal, un antopologo avrebbe scritto in prefazione: "L'uomo della preistoria era un solitario, non sapeva cosa fosse il fuoco ma nel buio e nell'isolamento aveva imparato a pensare. Come diceva Einstein "La solitudine è una caverna illuminata al neon". Ma che ci azzecca il neon con le caverne? Una beata mazza, però se ficchi il genio della fisica nell'incipit del tuo mediocre saggio, al lettore farà un effetto tale e quale se avessi scritto "Come mi diceva sempre mio zio Albert…" Poveri grandi, citati sempre a sproposito. Galileo Galilei, per esempio. Disse davvero "Eppur si muove!" davanti al tribunale dell'Inquisizione? Ma quando mai? La famosa frase gliela mise in bocca Giuseppe Baretti, uno scrittore. Perfino una citazione celeberrima come "Elementare, Watson" Sherlock Holmes non l'ha mai detta. Cercatela con la lente nei libri di Conan Doyle. Non la troverete. C'è solo uno scambio di battute fra Sherlock e Watson, in cui quest'ultimo esclama "Semplice" e Sherlock risponde "Elementare". Ma "Elementare, Watson" non c'è, smettiamo di dirlo. Un ultimo esempio prima del gran finale, una delle frasi più citate di sempre: «Se non hanno pane, che mangino brioche!». Attribuita a Maria Antonietta, la regina ghigliottinata dai rivoluzionari. La sprezzante battuta delle brioches al popolo la trovate nelle Confessioni di Jean-Jacques Russeau, attribuita a una principessa senza nome, che la pronunciò nel 1741. E Maria Antonietta nacque 14 anni dopo, quindi, ammettendo pure che col suo primo vagito l'alito le puzzasse di brioches ammuffite, non poteva proprio averla detta lei.

15 Feb 2022