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Ossi di Seppia - Quello che ricordiamo 9. AIDS, un bacio contro l'ignoranza

Ossi di Seppia - Quello che ricordiamo

9. AIDS, un bacio contro l'ignoranza

1° dicembre 1988, prima giornata mondiale dell'AIDS. Cagliari, la giovanissima attivista sieropositiva Rosaria Iardino viene immortalata mentre simbolicamente bacia l'immunologo Fernando Aiuti per dimostrare con una foto che l'HIV non si trasmette con un bacio e combattere lo stigma della società dell'epoca. Negli anni '80 e '90 parlare di AIDS e di sieropositività è un tabù, la malattia è vista come un castigo divino e viene brandita come un'arma dai custodi della purezza e dei valori della famiglia contro il disgregarsi della morale. Com'era accaduto in passato a lebbrosi e malati di mente, il virus perde il suo carattere scientifico e ne assume un altro: quello del marchio d'infamia. Il colpito, prima che un malato da curare, è un sovversivo dell'ordine costituito e questa atroce malattia è vista come una giusta punizione, un'onta di cui vergognarsi. Il mondo fa un passo all'indietro verso il medioevo.

04 Feb 2022