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A chi tocca Concorsi universitari: a Reggio Calabria esplode l'ennesimo scandalo. 52 indagati

A chi tocca

Concorsi universitari: a Reggio Calabria esplode l'ennesimo scandalo. 52 indagati

Le regole dell'Università italiana sono giuste? Maxi inchiesta sull'università di Reggio Calabria: interdetto anche il rettore. Tracce dei temi rivelate prima, finti compiti anonimi e cv manipolati. "Aspetta il tuo turno o non vincerai mai". Questo si è sentita dire una concorrente al posto di ricercatrice. Così, secondo la tesi dell'accusa, i baroni truccavano esami e concorsi. Le ipotesi di reato sono pesanti: "associazione a delinquere in totale spregio delle regole e del principio di meritocrazia, con illegalità quotidiane e senza soluzione di continuità". Ora ci penserà la magistratura. Quel che è certo è che non è la prima volta che una Università italiana è nella bufera per opachi metodi di selezione di ricercatori e docenti. Eppure nel 2010 è stata varata una riforma che avrebbe dovuto evitare tutto questo e mettere fine al baronato vigente per decenni nel nostro Paese, in barba alle regole che prevedevano concorsi basati su merito e titoli accademici. Qual è veramente la situazione? Lo chiediamo a Michele Bugliesi, professore ordinario di informatica, già Rettore di Ca' Foscari e responsabile Università di Azione. C'è chi non lesina critiche molto dure e ha dedicato alle deviazione dell'Università un libro, Mala Università, è Giambattista Scirè, storico e fondatore di Trasparenza e Merito. Ma forse è importante chiedere cosa pensi chi la riforma Gelmini, attualmente vigente, l'ha tenuta a battesimo: Giuseppe Valditara, professore ordinario di diritto privato romano all'Università di Torino

28 Apr 2022