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Jack Folla, un dj nel braccio della morte Dio cocco

Jack Folla, un dj nel braccio della morte

Dio cocco

August Engelhardt era un biondo giovanotto di Norimberga che alla fine dell'800 faceva parte di un piccolo gruppo d'avanguardia: loro erano i trisnonni dei vegetariani di oggi. Avevano stabilito che un primo passo per riallinearsi al giardino dell'Eden fosse quello di vivere nudi, come Adamo ed Eva, senza neanche la fogliona di fico; purtroppo, la Germania non era d'accordo e sosteneva che girarsene con le chiappette e tutto il resto di fuori non fosse legale. A quel punto August, che era un tipo testardo, decise che era giunta l'ora di emigrare e trovare un posto dove poter vivere nudi non solo legalmente ma tutto l'anno. Così se ne va nella nuova Guinea tedesca, si compra un'isoletta, ci si stabilisce, e pianta palme da cocco. Unico bianco e unico nudista tra quaranta melanesiani. Si nutre esclusivamente di frutta, smette di radersi e di tagliarsi i capelli. Ah, che figata! finalmente! Nonostante si fosse trascinato dietro un migliaio di libri, dopo un po' la vita da libero nudista fruttariano si rivela piuttosto solitaria. August inizia a far stampare opuscoli in Germania invitando a raggiungerlo a chiunque voglia vivere una vita in armonia con il creato. Intanto, sotto il sole dei tropici, anche la sua filosofia matura, assumendo i colori di una religione: il sole viene venerato, e il dio cocco è il cibo divino perfetto. Non solo perfetto ma piatto unico: Augustus si inventa il Cocovorismo (o il Coccorianesimo? Non lo so). Fatto sta che arriva qualche adepto pronto a gettare vestiti, rasoio e forbici alle ortiche e a nutrirsi e venerare esclusivamente Dio Cocco.

12 Apr 2022