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Jack Folla, un dj nel braccio della morte Il mio contrario

Jack Folla, un dj nel braccio della morte

Il mio contrario

Questa notte, fratelli, ho incontrato il mio contrario. Io sono una voce senza corpo, lui un corpo senza voce. La mia cella è senza finestre e sottoterra, ma di colpo era illuminata dal chiaro di luna, e la sua faccia dipinta di bianco mi sorrideva, sotto l'ombra di un esagerato cappello a cilindro. "Chi sei?" Gli domando. Lui gesticola. Mima se stesso. Si mette a camminare contro vento nell'aria immobile, il Moon Walk di Michael Jackson in direzione opposta. Il re del Pop sfuggiva alla forza di gravità camminando all'indietro sulla luna, lui cammina in avanti, sfidando un vento insistente ma inesistente. E allora lo riconosco, perché il suo combattere una invisibile forza della natura è la sua foto del passaporto, con tanto di firma sotto. Marcel Marceau, il più grande di tutti gli attori senza voce. Si conquista le prime ali guardando i film di Charlie Chaplin, i primi voli d'albatros -mi racconta- sono le imitazioni di Charlot, i primi spettacoli improvvisati con cui fa ridere gli altri bambini nel cortile, a Strasburgo. Poi arriva un'altra ala. È nera, minacciosa. Me la mima con la sua silenziosa danza e io mi rannicchio addosso al muro, perché, cacchio, fa paura. Sono i nazisti che invadono la Francia, e lui in realtà non si chiama Marceau ma Mangel, è ebreo. La famiglia fugge al sud. A diciannove anni, con il fratello, entra nella resistenza. Passaporti falsi, nuove identità, nuovi nomi: diventano Alain e Marcel Marceau. Il padre viene catturato dai nazisti e trucidato ad Auschwitz.

12 Mag 2022