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Ragazze con la pistola 4. Storia di una mattanza

Ragazze con la pistola

4. Storia di una mattanza

In quella sera del 13 novembre del '75 a Vercelli soffia un vento freddo. Dentro una villetta, nella zona periferica della città in via Caduti dei Lager numero 9 si preparano a cenare Sergio Graneris, la moglie Itala Zambon, il figlio Paolo di tredici anni, e i nonni materni Romolo Zambon e Margherita Baucero. Il volume della televisione è molto alto, stanno trasmettendo uno spettacolo di varietà. Sono circa le 20.30 quando una Simca 1300 parcheggia nel vialetto fuori dalla villa. Dal veicolo scendono Doretta Graneris e Guido Badini, il fidanzato. Antonio D'Elia, un amico dei giovani con precedenti penali, resta alla guida dell'auto rubata. I due si presentano a casa Graneris per cenare in famiglia ma al posto di un vassoio di dolci portano con sé due pistole: una Beretta calibro 9 e una Browning calibro 7.65, con le quali freddano tutti anche il cane, perché abbaia troppo. A Doretta la vita di provincia sta stretta, a consolarla solo il fidanzato, Guido Badini che però ai suoi genitori non va molto a genio, disoccupato il ragazzo è solito dividere il suo tempo tra Doretta, il tiro a segno e la palestra. Finché Sergio Graneris alla fine cede e per accontentare la figlia acconsente al matrimonio con Guido. Le cose sembrano sistemarsi ma per Doretta non è così. La giovane non riesce a placare rabbia e risentimento verso la famiglia nonostante tutti i compromessi. E trascina con sé, in un delirio di vendetta, anche il fidanzato e l'amico Antonio. Il caso Graneris anticipa sotto certi aspetti le vicende di Pietro Masi e Erika De Nardo. L'indomani, mentre i corpi giacciono trucidati davanti agli occhi della nonna paterna, Doretta è a fare spese con il fidanzato. Ergastolo alla coppia e 22 anni all'autista. In carcere Doretta Graneris ricomincia a studiare e si laurea in architettura.

18 Mag 2022