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Qui comincia Vittore Grubicy De Dragon (Museo della città di Livorno)

Qui comincia

Vittore Grubicy De Dragon (Museo della città di Livorno)

Con Attilio Scarpellini. Regia e scelte musicali di Ennio Speranza | Vittore Grubicy De Dragon. Un intellettuale-artista e la sua eredità. Aperture internazionali tra divisionismo e simbolismo (Livorno, Museo della città di Livorno, dall'8 aprile al 10 luglio) Progetto di mostra a cura di Sergio Rebora e Aurora Scotti, promosso da Fondazione Livorno e realizzato da Fondazione Livorno - Arte e Cultura insieme al Comune di Livorno | La mostra illustra quanto Vittore Grubicy De Dragon sia stato al tempo un singolare artista oltre che gallerista e scopritore di talenti, e come abbia inciso sulla scena artistica internazionale tra il divisionismo e il simbolismo seguendo più fili paralleli di racconto: l'uomo, innanzitutto, le sue passioni, le sue scelte di vita, gli ambienti italiani e internazionali che ebbe a frequentare e l'arte del suo tempo, che seppe precorrere, guidare, promuovere e poi lui stesso interpretare. E con l'arte, il nuovo che era in arrivo, di cui coglie le opportunità, innanzitutto quelle offerte dai progressi delle tecniche di riproduzione, perfette per creare un nuovo mercato o allagarlo. Il tutto in anni in cui si transita dalla scapigliatura, al divisionismo giungendo sino agli esordi del futurismo. Come puntualmente, e con ricchezza di testimonianze, la mostra livornese documenta. È lo stesso Vittore, ritratto in diversi momenti della sua vita, a introdurre il visitatore nelle nove ampie sezioni dell'esposizione che, grazie anche alla possibilità di attingere ai materiali inediti conservati dagli eredi di Ettore Benvenuti (dipinti, disegni, incisioni, documenti, fotografie, oggetti d'arredo, suppellettili…) consentono di proporre una dimensione privata dell'uomo, sino a oggi poco, o mai, esplorata. I Grubicy appartengono a un nobile casato magiaro trapiantato a Milano. Mamma Antonietta è pittrice per diletto ma in casa ci sono i dipinti degli artisti più promettenti del momento, che è quello tra gli anni '70 e '80 dell'Ottocento. Grubicy è molto attento anche alle arti industriali, ma apprezza anche altre produzioni artigianali, e colleziona ceramiche rinascimentali. L'amore per ogni forma di espressione artistica si tradusse nella pratica diretta del disegno e della pittura, trovando una specifica collocazione nell'alveo del divisionismo e del simbolismo internazionale. Una intera sezione è riservata al rapporto tra Vittore e Toscanini. In mostra troviamo anche un gruppo di dipinti appartenuti al celebre direttore d'orchestra recentemente acquisiti da Fondazione Livorno. Accompagna la mostra un catalogo, edito da Pacini Editore, riccamente illustrato. Una vera e propria monografia con saggi e documenti inediti.

27 Giu 2022