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Jack Folla, un dj nel braccio della morte Il vero bunga bunga

Jack Folla, un dj nel braccio della morte

Il vero bunga bunga

Il grande scherzo del Bunga Bunga, non quello che pensate voi, fu escogitato per sputtanare l'imperialismo inglese. Allo scherzo, che ricoprì di ridicolo la Royal Navy, partecipò Virginia Woolf, l'intellettualissima, dolorosissima, impegnatissima scrittrice e pioniera del femminismo. Adesso immaginatevela travestita da principe abissino con baffi e turbante a dire "Bunga Bunga" e scordatevi che fosse carnevale. In un porto sulla Manica era ancorata la "Senza Paura", una corrazzata fiore all'occhiello della Marina inglese. Il 6 febbraio 1910 il comandante riceve un telegramma dal Ministero degli Esteri. Lo si invita ad accogliere a bordo con tutti gli onori militari l'imperatore dell'Abissinia (oggi Etiopia) Menelik II (quello che nel 1896 aveva sconfitto gli italiani a Adua) e i suoi alti dignitari di corte. Il comandante va in fibrillazione, perché fra cento bandiere gli manca proprio quella abissina, e fa issare sui pennoni, chissà perché, quella di Zanzibar. E così, davanti agli alti ufficiali schierati in pompa magna, mentre la banda militare suona, salgono sulla passerella Menelik II, che in realtà era un famoso campione di cricket, la scrittrice Virginia Woolf, che un falso dirigente del ministero presenta come il principe Mendex (era stata lei a inventarsi il nome storpiando il latino Mendax che vuol dire bugiardo).

22 Lug 2022