
Radio3 Scienza Via col vento
Via col vento
Ad aprile di quest'anno, nel porto di Taranto, è stato inaugurato il primo parco eolico marino (offshore) d'Italia: 10 turbine infisse su pali alti 110 metri, in grado di generare 58.000 MWh di energia necessaria per il fabbisogno annuo di 60.000 persone. E già sono state avanzate altre due proposte per altrettanti parchi eolici in Puglia. Da sempre criticato per il suo impatto paesaggistico sulla terraferma, l'eolico in mare che vantaggi offre? E quali ripercussioni ecologiche invece possiamo aspettarci? Al netto del fatto che le rinnovabili sono diventate una priorità, i fondali del Mediterraneo - più profondi di quelli del Nord Europa - rendono l'eolico offshore un'impresa sfidante, ma probabilmente anche meno impattante? Lo chiediamo a Stefano Piraino, docente di zoologia e biologia marina all'Università del Salento. Tuttavia, indipendentemente da quelle che saranno le scelte impiantistiche degli anni a venire, l'eolico avrà certamente un ruolo sempre più crescente nel mix energetico italiano ed europeo, come ci racconta Claudio Lugni, dirigente di ricerca del CNR all'Istituto di Ingegneria del Mare (CNR-INM) e delegato italiano per la strategia europea per le energie rinnovabili offshore-wind. Al microfono Luca Tancredi Barone
10 Ago 2022