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Orsa minore 5. Strategie di sopravvivenza

Orsa minore

5. Strategie di sopravvivenza

Con Elisabetta, scandagliando col binocolo la montagna di fronte a noi, restiamo nella speranza che un orso attraversi il nostro campo visivo. Nel frattempo, godiamo di suoni, luci e ci lasciamo ingannare da cespugli che, con l'oscurità, diventano falsi animali... Bisogna armarsi di pazienza e di binocoli quando si tratta di osservazione di orsi. Stare seduti anche per più di tre ore, immobili e senza fare rumore, in attesa e nella speranza di poter vedere apparire una femmina con i piccoli. Attese che a volte vengono premiate da gioia adrenalinica condivise con i compagni di squadra in attesa di avvistare gli orsi ma anche di un messaggio di qualcuno che segnali l'avvistamento di una mamma con prole. Dal Vallone dell'Atessa prende il nome l'orsa cara a Elisabetta, madre del primo piccolo da lei avvistato. Rispetto e incanto di fronte a quella immagine del legame tra l'orsa e il suo cucciolo. La lotta per la sopravvivenza avviene tra strategie che possono apparirci insensate o crudeli come quella del maschio che tenta di uccidere i piccoli di un'orsa per farla tornare disponibile all'accoppiamento. Le orse, dal canto loro, sanno difendersi bene e adottare controstrategie che sono sorprendenti. Con Elisabetta Tosoni, biologa e zoologa del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, autrice e curatrice del portale "L'Orso e la Formica".

26 Dic 2022