
Abissi. Diario dai fondali del Pacifico 6. Vite estreme
6. Vite estreme
La torretta rossa dell'Alvin sparisce tra i flutti. Donato Giovannelli comincia la sua discesa negli abissi: in poco più di un'ora e un quarto l'Alvin arriverà a 2500 metri di profondità. Nel frattempo la vista dall'oblò cambia velocemente: la luce del sole sparisce, compare una "pioggia" bioluminescente, poi… buio totale. E infine, quando l'Alvin accende i fari, ecco la dorsale oceanica del Pacifico: il punto dove nasce nuova crosta terrestre. Qui il fondale appare come un paesaggio alieno: una distesa di basalto nero lucido che sembra vetro, cede il passo ai black smokers che sputano "fumo" nero. Tutt'intorno foreste di vermi giganti e animali dalle mille forme stravaganti. Laggiù, con i fari accesi, l'Alvin somiglia a una navicella spaziale: al suo interno Donato Giovannelli e il pilota Bruce manovrano il veicolo e i suoi bracci per raccogliere campioni di roccia e fluidi e depositare sensori ed esperimenti.
31 Ott 2023