L'Argentina vira a ultradestra

Al secondo turno delle elezioni presidenziali più atipiche della storia argentina il vincitore è stato colui che si autodefinisce "anarco-capitalista": Javier Milei. Ultra-liberale, maschilista, negazionista, per una totale riduzione dello stato, Milei ha battuto Sergio Massa di 11 punti percentuali. Il popolo argentino, a fronte di un quadro sociale disastroso, con un'inflazione che sfiora il 140% e un tasso di povertà che arriva al 40%, ha deciso di dare fiducia a un presidente che diceva di voler eliminare l'istruzione pubblica, liberalizzare la vendita di organi, privatizzare tutto e che ha scelto come squadra economica gli stessi che lavorarono con l'ex presidente Carlos Menem che portò il paese al crack del 2001. Ne parliamo con Paolo Galassi, freelance da Buenos Aires, collabora con Avvenire, Il Venerdì di Repubblica e Rai Italia, Roberto Da Rin, giornalista de Il Sole24ore esperto di America Latina e Giulia De Luca, voce di Radio3 Mondo e giornalista esperta di America Latina. Ai microfoni Luigi Spinola.

20 Nov 2023