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Tre soldi 8 giorni a Maputo. Appunti sulla scena artistica del Mozambico

Tre soldi

8 giorni a Maputo. Appunti sulla scena artistica del Mozambico

Il Mozambico è un mosaico di culture, antiche e moderne, coloniali e tradizionali, che si mescolano in un panorama unico. Il festival Kinani, una piattaforma biennale di danza contemporanea che si svolge a Maputo, è oggi uno dei motori del rinnovamento artistico, che cerca di connettere le nuove generazioni ai linguaggi della scena internazionale. Se infatti la scena artistica del paese è vastissima, la difficoltà maggiore per le giovani generazioni è viaggiare all'estero e confrontarsi coi loro coetanei del resto del mondo. In un paese tra i più poveri dell'Africa, con un'enorme differenza tra le città e le zone rurali, dove manca l'acqua corrente, la danza e la musica rappresentano un'occasione di innovazione, riscatto e riflessione sui problemi che attraversa il Mozambico contemporaneo. "8 giorni a Maputo. Appunti sulla scena artistica del Mozambico" di Graziano Graziani. Foto di Mariano Silva.

Episodi

25 Mag 2020

1. Arrivo a Maputo

L'occasione per esplorare Maputo e la sua scena artistica è l'edizione 2019 del Festival Kinani, piattaforma biennale di danza organizzata da Quito Tembe e Silvana Pombal. È un'occasione che richiama artisti di danza da tutta la regione australe e anche un'occasione di sperimentazione: la musica e la danza sono connesse alle attività sociali quotidiane del paese, per questo sono il terreno migliore per far incontrare i saperi tradizionali con i linguaggi contemporanei. "8 giorni a Maputo. Appunti sulla scena artistica del Mozambico" di Graziano Graziani.
26 Mag 2020

2. Musica e danza

Anche molti musicisti ruotano attorno alla programmazione del festival. Tra questi ce ne sono alcuni, come Augusto Manhiça, che nel quartoere "Polana Caniço" ha attivato una scuola di danza tradizionale per i bambini, che è anche un attività sociale perché li tiene lontani dalla strada. O Arone Silva Bila, che ha trovato naturale passare dal suonare la Timbila a fare progetti per i più piccoli. Dietro i progetti degli artisti mozambicani c'è spesso anche un intento sociale, che vuole fare i conti con le condizioni materiali del Mozambico. "8 giorni a Maputo. Appunti sulla scena artistica del Mozambico" di Graziano Graziani.
27 Mag 2020

3. Identità

Il Mozambico è un mosaico culturale, conta più di ventitré lingue ufficiali, oltre che svariati dialetti, e sono presenti diverse religioni. Può capitare che in una stessa famiglia si parlino lingue diverse e si pratichino culti differenti. Questa ricchezza è spesso al centro della riflessione artistica, sia in termini di ispirazione sia in termini politici, a causa dell'eredità coloniale che rende tutt'ora difficile dire cosa sia "l'identità mozambicana". "8 giorni a Maputo. Appunti sulla scena artistica del Mozambico" di Graziano Graziani.
28 Mag 2020

4. Mafalala

Se l'identità mozambicana è multuforme e sfuggente, c'è però un quartiere che la rappresenta appieno: Mafalala. Mafalala è il quartiere dove è nata la marrabenta, la musica mozambicana per eccellenza, e anche il posto dove è nato Eusebio, il mito del calcio. Quartiere di poeti e artisti, ma molto diverso da come immaginano gli europei un posto bohemien, Mafalala è connesso anche con l'indipendenza del paese, perché è da qui che partì il movimento per l'indipendenza dal Portogallo. "8 giorni a Maputo. Appunti sulla scena artistica del Mozambico" di Graziano Graziani.
29 Mag 2020

5. Teatro Avenida

Il Teatro Avenida è uno dei teatri storici della "baixa" di Maputo, la città bassa. Lo dirige Manuela Soeiro, uno dei personaggi chiave del teatro mozambicano, la cui parabola va dall'indipendenza alla stagione attuale. Manuela ha messo a disposizione lo spazio al festival Kinani, la piattaforma di danza di Maputo, per creare un ponte tra le generazioni che cercano una via per connettere l'arte del paese a quella internazionale e ai suoi linguaggi, senza perdere il proprio patrimonio culturale. "8 giorni a Maputo. Appunti sulla scena artistica del Mozambico" di Graziano Graziani.