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Gettoni di Letteratura Emilio De Marchi

Gettoni di Letteratura

Emilio De Marchi

Florinda Fiamma racconta la vita di Emilio De Marchi

Episodi

31 Mag 2021

Emilio De Marchi 1 | Sperimentare

«Questo non è un romanzo sperimentale, tutt'altro, ma un romanzo d'esperimento e come tale vuol essere preso. Due ragioni mossero l'autore a scriverlo. La prima, per provare se sia proprio necessario andare in Francia a prendere il romanzo detto d'appendice (...) La seconda ragione fu per esperimentare quanto di vitale e di onesto e di logico esiste in questo gran pubblico, così spesso calunniato e proclamato come una bestia vorace, che si pasce solo di incongruenze, di sozzure, di carni ignude, e alla quale i giornali a centomila copie credono necessario di servire di truogolo».
31 Mag 2021

Emilio De Marchi 2 | Il cappello del prete

«Il barone Carlo Coriolano di Santafusca non credeva in Dio e meno ancora credeva nel diavolo; e per quanto buon napoletano, nemmeno nelle streghe e nella iettatura».
31 Mag 2021

Emilio De Marchi 3 | La scapigliatura

«Alla sera ci si trovava ai caffè della galleria. Qui la giovane letteratura milanese era al completo. Felice Cavallotti lo si vedeva soltanto, perché preoccupato e segregato dalla politica. Ecco del resto la nostra solita società: Farina, Verga, Capuana... Boito, De Marchi De Amicis e tanti altri... la così detta boemia si ritirava di preferenza al suo monte sacro, il caffè del teatro Manzoni».
31 Mag 2021

Emilio De Marchi 4 | Traduttore

«Ogni traduzione è una copia, e spesso una mala copia. Il traduttore deve avere animo, cuore e intelletto pronto e alacre, ma a patto di adoperare queste sue qualità non come vuole lui. Chi comanda è il libro. E al libro comandano spesso i gusti di un tempo che non è più il nostro. Per modo che il traduttore si trova spesso nella dura condizione di dover riprodurre con alacrità e allegria ciò che lo fa sudare e piangere di fatica. È insomma il mestiere del pagliaccio che ride e muore di fame».
31 Mag 2021

Emilio De Marchi 5 | Redivivo

«Quando riapersi gli occhi, il treno entrava rumorosamente in una galleria. Tutti i patimenti che possono uccidere un uomo erano passati sopra di me durante il tempo ch'io rimasi disteso cogli occhi chiusi, sul mucchio delle mie valigie di viaggio, nell'attitudine di un uomo che dorme. Man mano che le ruote velocissime giravano sui loro assi e che mi allontanavano dalla mia casa, sentivo l'impressione come se veramente il filo della mia vita girasse su quelle ruote e la tela de' miei giorni venisse disfatta. Poi caddi sfinito in un sonno profondo».