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Tre soldi Le parole dell'Eritrea

Tre soldi

Le parole dell'Eritrea

Il pretesto per questo viaggio è stato quello di andare alla ricerca delle parole italiane che ancora resistono incastrate nella lingua Tigrina. Queste parole formano una memoria vivente del nostro passato coloniale, non troppo lontano, in questo paese del Corno d'Africa. Sono schegge sonore di un trascorso in colonia e di una parte di Italia che esiste "fuori da sè" conservata nel prisma un po' trasognato della realtà quotidiana di città come Asmara e Massaua. Che cosa significa essere Eritreo quando sei il figlio non riconosciuto di una coppia mista, l'italiano è praticamente la tua prima lingua e hai passato metà della tua vita in Italia? E cosa significa essere Italiano se non lasci l'Eritrea da decenni, non hai mai conosciuto i tuoi parenti sulla penisola e hai la pelle nera? Il bello della radio è che ci permette di ascoltare queste contraddizioni nelle voci degli asmarini ancor prima di conoscerne l'aspetto, il colore della pelle e la storia individuale. Scopriamo che qui I pompieri si chiamano bimbori, le rotatorie con l'aiuola in mezzo si chiamano girafiori e che le bariste fanno tutt'altro mestiere che servire caffè e aperitivi.

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