"Una volta andavamo da Valparaiso a La Serena, e poco dopo Calera, in una strada in mezzo al deserto, si surriscaldò il motore. Restammo in mezzo al nulla. Era l'anno 1962 e il transito era molto difficile. Ma quella volta ce la cavammo".
"Mi sarebbe piaciuto fare l'investigatore della omicidi, molto più che lo scrittore. Uno sbirro della omicidi, uno che può tornare da solo, di notte, sulla scena del delitto, senza avere paura dei fantasmi".
"In realtà mi sono reso conto che ero ammalato a 11 o forse a 10 anni, a Cauquenes. Mi trovavo solo, nel patio di casa mia, e un tipo alto e magro mi domandò, dall'altro lato della staccionata, di una via. Gli dissi che non sapevo dove si trovava quella via e il tipo si allontanò. Mi avvicinai alla staccionata di mattoni fatti di fango e paglia e lo vidi allontanarsi. Sembrava una zanzara. E allora mi resi conto che, allo stesso modo in cui lui si allontanava, anch'io, in qualche modo, mi allontanavo".