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Tre soldi Voicescapes: il paesaggio dentro una voce

Tre soldi

Voicescapes: il paesaggio dentro una voce

Ho parlato con persone anziane che vivono da sole in luoghi che tutti hanno abbandonato, paesi difficili, scomodi, freddi, in alto dove la natura è avara e il silenzio avvolge tutto. In questi luoghi vivere è rompere il silenzio, un esercizio quotidiano fatto in solitudine, in un tempo dove non c'è mai contemporaneità o sovrapposizione, e tutto si srotola in sequenza. Ma come si rompe il silenzio quando si è soli? Con chi si parla? Che cosa si dice? E soprattutto, si usa la voce? Le voci che abitano questo silenzio sono particolari, sono voci minerali che restano attaccate alle rocce più che alle persone; la loro grana e il timbro sembrano incrostati di paesaggio, il ritmo e le pause invece, con la loro cadenza partecipano alla fissità del tempo e alla vastità dello spazio. L'illustrazione è di Giorgio Vazza

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