Lo strumento è la mia casa -

Lo strumento musicale diventa spesso la casa accogliente dell'interprete, quella dove il musicista preferisce "abitare". In questo rendez-vous colloquiale Valerio Corzani esplorerà le premesse tecniche e teoriche di un determinato strumento musicale insieme a un interprete che di quello stesso strumento è un virtuoso. Quest'ultimo alternerà le parole ai suoni, avrà sempre con sé il proprio personale "arnese" e lo imbraccerà ogni volta che i temi dell'incontro lo permetteranno. Ne verrà fuori un doppio ritratto (del musicista e dello strumento musicale) e, alla fine del tracciato, un racconto variegato e sorprendente.

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1. Tromba, tra squillo e sussurro - incontro con Roy Paci

La tromba dell'arcangelo Gabriele e la tromba di Tutankhamon, quella di Louis Armstrong e quella delle colonne sonore di Morricone… Uno strumento con un suono potente e pregiato, una riconoscibilità timbrica invidiabile pur essendo uno tra i più difficili da suonare. Per svelarci i suoi segreti Roy Paci è un grimaldello perfetto. Aretuska, Corleone, Banda Jonica sono le insegne di alcuni dei suoi progetti solisti, ma la sua tromba ha prestato il labbro anche a Manu Chao, Mau Mau, Vinicio Capossela e Gogol Bordello.

2. Violino, il principe d'abete - incontro con Rodrigo D'Erasmo

Il violino è uno strumento musicale ad arco, costruito principalmente in legno, con quattro corde accordate per quinte (mi, la, re e sol) tese su un ponticello. Lo sfregamento delle corde con un archetto produce delle vibrazioni che, trasmesse al corpo, producono il suono. Tutto qui? Tutto così chiaro e semplice? Non proprio…perché il violino è forse lo strumento più ostico da suonare, sul quale il musicista deve esercitare un mix di talento e ferrea disciplina. Noi ne celebreremo il carisma con Rodrigo D'Erasmo, uno strumentista che lo ha sempre portato in contesti pop e rock (Afterhours, Muse, Daniele Silvestri, Roberto Angelini, Steve Wynn, John Parish, Rokia Traoré e Piers Faccini tra gli altri) e ha saputo evidenziarne anche gli orizzonti timbrici più sorprendenti.

3. Basso elettrico, un cuore subwoofer - incontro con Gianni Maroccolo

Uno strumento bistrattato eppure fondamentale, suonato da geniacci come Paul McCartney e Jaco Pastorius, diventato il perno fondamentale delle architetture del funky, del dub e di molto rock. Le sue quattro corde fanno da perno tra il corredo ritmico e la verve melodica di ogni band. A guidarci nel mondo del basso elettrico sarà Gianni Maroccolo, strumentista e produttore. Nella sua carriera ultraquarantennale, prevalentemente nel ruolo di bassista, ha suonato e collaborato con Litfiba, CCCP, CSI, PGR, Marlene Kuntz, Deproducers, Claudio Rocchi, Edda…

4. Organo Hammond, il mobiletto soul - incontro con Sam Paglia

Più di ottant'anni di storia, almeno due milioni di esemplari venduti, innumerevoli cloni e imitazioni. Se tra le tastiere che hanno fatto la storia del rock, del jazz e del soul ce n'è una che può ambire allo status di mito, è certamente l'organo elettromeccanico ideato dagli statunitensi Laurens Hammond e da John M. Hanert. Samuele Pagliarani, in arte Sam Paglia, è probabilmente il più autorevole interprete di questo strumento tanto ingombrante quanto fascinoso. Qualcuno l'ha definito "Il Jimmy Smith della Romagna" o "Il Booker T dell'Adriatico" e, badate bene, non c'è nulla di iperbolico in questi slogan…

5. Batteria, lo strumento plurale - incontro con Roberto Gatto

La batteria è davvero uno strumento plurale, perché è composto da tamburi, piatti e altri strumenti a percussione disposti in modo tale che possano essere suonati da un solo musicista. Qualità essenziali? Assoluta indipendenza tra gli arti, agilità e perfino resistenza fisica. Roberto Gatto è in questo senso, uno dei testimonial più credibili della batteria nel proscenio nazionale ed internazionale. Collaboratore di Chet Baker e Pat Metheny, ha suonato a Sanremo con Max Gazzé e ha guidato decine di sessions discografiche tra cui anche un progetto sul Progressive Rock.

6. Pianoforte, lo strumento mondo - incontro con Gilda Buttà

Il pianoforte è uno degli strumenti più completi e complessi. Uno strumento-mondo, che basta a sé stesso, perché è come se chi lo suona viaggiasse in una propria biosfera, fatta di vortici timbrici, di scarti ritmici, di infinite variazioni armoniche. Un bailamme fertile, che trova anche il modo di disciplinarsi e dialogare, se serve, con altri strumenti. Il pianoforte è lo strumento di Gilda Buttà, strumentista mirabile, che ha collaborato per quasi tre decenni con Ennio Morricone, ha lavorato con Mina e Vasco Rossi e nel 1976 si è aggiudicata il prestigiosissimo premio Franz Liszt, una sorta di Oscar, o Nobel, per i pianisti.

7. Organetto, lo scrigno a bottoni - incontro con Riccardo Tesi

L'organetto diatonico è uno degli strumenti più iconici della musica folk, portatile, umile, ma non troppo, capace di farsi portare dalle abili mani di chi lo imbraccia in un territorio che ha a che fare comunque con la seduzione melodica e con la poesia. Riccardo Tesi è un grande virtuoso di questo strumento, sia in contesti nazionali (Caterina Bueno, Banda Italiana, l'Ensemble Bella Ciao) che internazionali (Patrick Vaillant, i Samurai). Toccherà a lui spiegarci i tanti segreti di questo "scrigno" a bottoni.

8. Vibrafono, martellare con dolcezza - incontro con Pasquale Mirra

Una presenza massiccia, imponente al centro della scena per un suono vellutato e quasi evanescente: il vibrafono non ha il suono maestoso e potente che la sua ergonometria suggerisce. Una serie di piastre rettangolari di metallo, che sembrano lingotti d'oro, appoggiate su un telaio simile a quelli che nel novecento sorreggevano le macchine da cucire. Una scommessa e un enigma sul quale Pasquale Mirra ha costruito la sua carriera di jazzista ma non solo, capace di alternarsi tra un duo con Hamid Drake o Gianluca Petrella e un concerto di C'Mon Tigre e Mop Mop.

9. Chitarra Elettrica, sei corde di magnetismo - incontro con Sara Ardizzoni

La chitarra è probabilmente il più diffuso degli strumenti. Se ne trovano, oramai, ad ogni latitudine. E ad ogni immaginario verrebbe da dire, perché il profilo di un uomo o una donna con la chitarra in mano, accende i sogni e i voli di milioni di appassionati in tutto il mondo. Da quando l'hanno elettrificata è diventata la matrice del suono rock per eccellenza. Noi abbiamo convocato una grande virtuosa della chitarra elettrica, la ferrarese Sara Ardizzoni, che quando si esibisce in solo sceglie il nickname Dagger Moth, ma che abbiamo vista anche tra le fila dei Camminanti di Cesare Basile e dei Massimo Volume.

10. Sax Alto, il bomber dei fiati - incontro con Stefano Di Battista

Il sax alto è il sax dei virtuosi per eccellenza: uno strumento duttile, agile, intenso…Nel jazz poi, a perpetuare quest'aura, ci hanno pensato virtuosi inarrivabili come Charlie Parker, Cannonball Adderly, Phil Woods…ma attenzione, anche Manu Dibango suonava il sax alto, così come Van Morrison, o John Hellywell che ha regalato l'assolo di sax alto alla celeberrima "Logical Song" dei Supertramp. A noi lo "spiegherà" Stefano Di Battista, ultimo erede di una scuola che guarda a Massimo Urbani e Art Pepper e che lo ha portato a collaborare con mostri sacri del calibro di Elvin Jones, Manu Katché, Franco Califano, Niccolò Fabi.