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Sfide - Episodi - Olimpiadi

Lo storico programma di Rai3 che ha trasformato il modo di raccontare lo sport in televisione.

Lista episodi

20 Dic 2022

Il coraggio: Steve Prefontaine a Monaco 1972

"La maggior parte delle persone corre una gara per vedere chi è il più veloce. Io corro per vedere chi ha più coraggio". La puntata di Sfide olimpiche comincia con la frase pronunciata da Steve Prefontaine, un atleta passato alla storia non per una medaglia, ma per aver corso una gara come mai nessuno aveva corso prima: a Monaco 1972 nei 5000 gareggiò senza strategia tirando il più possibile. La sua storia è l'emblema del coraggio. E il coraggio è il tema di questa puntata. Si parte da Prefontaine e si passa attraverso le storie di molti sportivi coraggiosi: il tuffatore americano Greg Louganis che a Seul 1988 vinse l'oro nei tuffi sapendo di essere malato di Aids; il cecoslovacco Emil Zatopek che a Helsinki nel 1952 riuscì a vincere l'oro nei 5000 metri, nei 10000 metri e nella maratona. Il coraggio è stato il segreto anche di Bruce Jenner, americano vincitore degli 800 metri a Montreal nel 1976 e passato recentemente alla storia per aver cambiato sesso, diventando Caitlyn Jenner. Passando alle storie degli italiani, la puntata si concentra sulla Nazionale di Pallavolo maschile del 1996, che sfidò con tenacia, orgoglio e appunto coraggio, la favoritissima Olanda nella finale per l'oro. Sotto la guida di Julio Velasco, giocò quelle che è considerata la più importante generazioni di talenti del volley. A raccontare quella avventura sono alcuni tra i protagonisti: Andrea Zorzi, Lorenzo Bernardi, Samuele Papi. Altra Nazionale coraggiosa quella dell'Arco a Londra 2012: Michele Frangilli, Marco Galiazzo e Mauro Nespoli, vincitori dell'oro dopo una finale all'ultimo tiro contro gli Stati Uniti d'America. Tra i coraggiosi, non può mancare Tania Cagnotto, a caccia di una medaglia olimpica che non è mai riuscita a conquistare nonostante nella sua bacheca ci siano, tra mondiali ed europei, 21 ori, 8 argenti e 10 bronzi... Manca solo quella medaglia e farà di tutto perché a Rio sia la volta buona.
51 min
20 Dic 2022

La perfezione: Nadia Comaneci

"La perfezione non è permanente, dura solo un attimo". Solo Nadia Comaneci può capire fino in fondo il significato di questa sua frase. Perché lei è stata la prima atleta a realizzare l'esercizio perfetto. Ed è dalla sua storia e dalla sua frase che parte la sesta puntata di Sfide Olimpiche. A raccontare la storia della Comaneci, oltre alla protagonista ci sono anche Stefania Bucci, ex ginnasta che partecipò alle Olimpiadi di Montreal 1976 e Donatella Sacchi, anche lei ex ginnasta e oggi giudice. La perfezione sintetizza anche la storia di Johnny Weissmuller, nuotatore americano in grado di vincere 5 medaglie olimpiche in due edizioni dei Giochi, ma passato alla storia per essere stato il più famoso degli attori che hanno portato sul grande schermo il personaggio di Tarzan. Storie di perfezione sono anche quelle di Abebe Bikila, che vinse la Maratona di Roma nel 1960 a piedi nudi e di Usain Bolt che in una intervista racconta come si diventa l'uomo più veloce del mondo, quindi l'atleta perfetto per eccellenza. Alla perfezione è arrivata anche Jessica Rossi, tiratrice italiana medaglia d'oro nel tiro a volo specialità trap a Londra nel 2012. Un oro conquistato a 20 anni colpendo 99 piattelli su 100, come racconta lei stessa alle telecamere e ai microfoni di Sfide. La perfezione è stato il segreto anche degli altri protagonisti della puntata come Bruce Jenner, americano vincitore degli 800 metri a Montreal nel 1976 e passato recentemente alla storia per aver cambiato sesso, diventando Caitlyn Jenner. Tra gli atleti italiani Sfide intervista Valentino Manfredonia giovane pugile napoletano che alle Olimpiadi di Rio in Brasile troverà un pezzo della sua storia: è nato proprio in Brasile, a Recife.
55 min
20 Dic 2022

Superare i limiti e le paure: Michael Jordan

Alex Zanardi parte dalla frase simbolo di Michael Jordan: "I limiti, come le paure, spesso sono solo un'illusione". Jordan i suoi limiti e le sue paure li ha superati fino a diventare il giocatore di basket più forte di sempre. Come lui, tutti i protagonisti della puntata di Sfide sono la testimonianza che lo sport possa essere il mezzo con cui un uomo e una donna riescono a vincere le paure. Lo racconta, per esempio, Niccolò Campriani, nella finale della carabina a Pechino 2008, fu colto dalla sindrome dell'ultimo colpo. La riuscì a superare e arrivò all'oro olimpico. Tra le storie raccontate da Sfide c'è il racconto della gara che racchiude più di ogni altra il concetto di superare i limiti e le paure. È la gara vinta da Tommie Smith (oro) e John Carlos (argento), i due afroamericani che sul podio mostrarono con orgoglio il pugno nero in segno di solidarietà con il movimento dei diritti civili che combatteva proprio contro le discriminazioni razziali. Il bronzo di quella gara fu Peter Norman, bianco e australiano, ignorato per anni e però anche lui autore di gesti e parole simbolo del superamento di limiti e paure, come racconta Smith a Sfide. La storia dei Giochi racconta storie di atleti in grado di oltrepassare i propri limiti, dagli albori come fece Dorando Pietri a Londra nel 1908 ai giorni nostri, come nel caso di Fiona May, prima italiana di colore a vincere una medaglia olimpica ad Atlanta nel 1996. Come tappa di avvicinamento a Rio, nella settima puntata si Sfide olimpiche, la protagonista dell'atleta dell'Italia Team è la nostra portabandiera, Federica Pellegrini. Una nuotatrice perfetta, la migliore della nostra storia, anche lei in grado di superare limiti e paure pur di arrivare all'oro olimpico. Le emozioni delle sue gare e l'attesa per Rio vengono affrontati dalla Pellegrini davanti alle telecamere di Sfide.
53 min
20 Dic 2022

La convinzione nei propri mezzi: Muhammad Ali

"Io sono il più grande. L'ho detto persino prima di sapere di esserlo". La terza puntata di Sfide olimpiche comincia con la frase simbolo di Cassius Clay-Muhammad Ali probabilmente l'icona più importante dello sport di tutti i tempi. La grandezza di Alì e la sua forza sono la testimonianza più imponente di che cosa possa fare per uno sportivo la convinzione nei propri mezzi. E la convinzione nei propri mezzi è il tema della puntata. Si parte da Alì, raccontato con immagini storiche e contributi eccezionali, andando a scavare nella memoria e nelle emozioni che un personaggio così ha saputo suscitare in tre generazioni. Il viaggio di Sfide ci porta poi ad un'altra storia incredibile, quella di Michael Jonhson, il velocista americano che tolse il record dei 200 metri a Pietro Mennea dopo 17 anni. Imperdibile il racconto in prima persona di Wladyslaw Kozakiewicz, il saltatore con l'asta polacco che nel 1980 sfidò l'Unione Sovietica a Mosca battendo un atleta sovietico e rispondendo al pubblico con un gesto passato alla storia come l'inizio della ribellione della Polonia nei confronti del dominio dell'Urss. Altre due storie di convinzione nei propri mezzi sono quella della sovietica Olga Korbut, che nel 1972 fu la prima ginnasta della storia a eseguire un salto mortale all'indietro passato alla memoria come Korbut Flip e del fondista americano Billy Mills, primo statunitense a vincere l'oro in una disciplina non di velocità, a Tokyo nel 1964. Si passa poi alla straordinaria impresa dell'Italbasket, che ad Atene 2004 riuscì ad arrivare all'argento olimpico, dopo aver superato la Lituania in una semifinale storica. A raccontarla, i protagonisti Gian Marco Pozzecco, Giacomo Galanda, Gianluca Basile e dal ct di quella Nazionale Charlie Recalcati.
59 min
20 Dic 2022

Il sacrificio di Pietro Mennea

La puntata si apre con la frase di Pietro Mennea: "La fatica non è mai sprecata: soffri ma sogni" Nessuno meglio del velocista pugliese sintetizza il tema del sacrificio e del sogno che si realizza. Mennea compare in una vecchia intervista rilasciata a Sfide in cui racconta tutta la fatica fatta per raggiungere gli straordinari risultati ottenuti in carriera. Di Mennea e delle sue imprese parlano anche: la velocista Marisa Masullo, l'amico e fisioterapista Raffaele Viscusi, il rivale britannico Allan Wells e il direttore della scuola nazionale di atletica leggera di Formia, Nicola Candeloro. Volti e storie della fatica diventata sogno sono Franco Menichelli e Kerry Strugg, ginnasti che a distanza di tempo sono stati in grado di arrivare alle medaglie olimpiche resistendo anche a gravi infortuni. Entrambi intervistati da Sfide raccontano sofferenze e gioie. Come loro anche la bandiera della ginnastica italiana nel mondo, Yuri Chechi, svela il significato di una medaglia olimpica arrivata dopo aver superato il dolore atroce di un infortunio che poteva mettere fine alla sua carriera. Anche Giuseppe Gentile, medaglia di bronzo nel salto triplo a Città del Messico nel 1968 è un altro totem del sacrificio che sfocia nel sogno. A Sfide racconta l'emozione di quella gara che lo portò a battere due volte il record del mondo, cosa che comunque non fu sufficiente a regalargli l'oro. L'intervista al protagonista dell'Italia Team che rappresenterà gli azzurri in Brasile è a Frank Chamizo, giovane lottatore italo-cubano vincitore dei mondiali di lotta libera l'anno scorso. Si passa poi alla straordinaria impresa dell'Italbasket, che ad Atene 2004 riuscì ad arrivare all'argento olimpico, dopo aver superato la Lituania in una semifinale storica. A raccontarla, i protagonisti Gian Marco Pozzecco, Giacomo Galanda, Gianluca Basile e dal ct di quella Nazionale Charlie Recalcati.
53 min
20 Dic 2022

L'Olimpiade perfetta

L'Olimpiade perfetta per definizione non esiste, vive in un luogo immaginario, in un posto nella memoria in cui s'incontrano atleti e gare di tutte le età e tutte le generazioni. Riviviamo i momenti magici di campioni olimpici come: Nedo Nadi, schermidore di fioretto dell'inizio del secolo scorso e Valentina Vezzali schermitrice nella stessa categoria. Con i fratelli Abbagnale si fa un passo indietro a quella sfida indimenticabile di Seul nel 2008, per poi continuare il viaggio fino al 1980 con le immagini di Sara Simeoni e la conquista della medaglia d'Oro nel salto in alto alle Olimpiadi di Mosca; Jury Chechi e il suo inaspettato bronzo ad Atene nel 2004, per finire con la rivalità tutta azzurra di Klaus Di Biasi e Giorgio Cagnotto, entrambi sul podio olimpico a Monaco 1972 grazie ai loro spettacolari tuffi. In un'Olimpiade perfetta non possono mancare tante piccole storie, aneddoti e curiosità rimasti per lungo tempo sugli scaffali della memoria e che Sfide ha deciso di raccontare. Dal curioso caso del maratoneta Carlo Airoldi (1896) che arrivò a piedi ad Atene. Alle gesta eroiche dei campioni Adolfo Consolini e Beppone Tosi, nel lancio del disco, che dopo aver dominato la gara raggiungendo i gradini più alti del podio, saranno costretti ad aspettare un'ora perché un altro disco, quello dell'Inno d'Italia era misteriosamente scomparso. In quest'Olimpiade perfetta ci sono anche le storie di due atleti paralimpici, il ciclista Fabrizio Macchi, e la nuotatrice Cecilia Camellini, due esempi di perfezione sportiva. Due atleti e due storie diverse, ma raccontate con la stessa partecipazione dalla voce di Alex Zanardi, campione di handbike a Londra 2012.
69 min