Vai al contenuto principale

Zarathustra Vi dichiaro marito e moglie

Zarathustra

Vi dichiaro marito e moglie

Riccardo fa l'attore, ama il teatro e si dedica al suo lavoro con passione. Ma qualche tempo fa si è ritrovato, un po' per caso un po' per amicizia, a impersonare un ruolo molto particolare: l'officiante ai matrimoni. Non alle cerimonie ufficiali: quelle, con i testimoni e le firme, si svolgono al cospetto di un incaricato del comune, spesso in piccole salette del municipio scelto dagli sposi, senza troppi crismi e anzi in un'atmosfera burocraticamente pragmatica. Ma al ricevimento, nella villa affittata per la festa, va in scena un cerimoniale che non è strettamente religioso né civile, ma profondamente emotivo. Gli sposi e i loro invitati condividono il momento del sì, e ci vuole qualcuno che diriga questo rito ufficioso: Riccardo, trovandosi per caso a tamponare l'assenza dell'officiante prescelto, ha interpretato il ruolo con tale maestria che tutti l'hanno creduto amico intimo degli sposi. Con il risultato di ritrovarsi a celebrare una serie di matrimoni. Gli sposi gli affidano la loro storia, l'emozione dei presenti è alle stelle. Dopo un po', benché recitare sia il suo mestiere, Riccardo inizia a sentire il peso di un ruolo così importante nella vita di perfetti sconosciuti, e decide di rinunciare. Ma la storia di quella breve parentesi lavorativa ce la racconta, così che insieme a lui possiamo riflettere sul bisogno di riti in una società che ha fatto di tutto per rimuoverli, sul confine fra emozione e finzione, e sull'importanza di raccontarsi, anche in una cerimonia autogestita.

02 Apr 2023