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Zarathustra Il senso dell'impegno

Zarathustra

Il senso dell'impegno

Cesare si è affacciato all'età adulta negli anni '70, in tasca la tessera di un partito molto a sinistra, la giovinezza e una disposizione profonda all'impegno, per cambiare le cose, per aiutare chi non ha avuto accesso ai mezzi per emanciparsi a fare un passo in avanti, a sentirsi libero. Insegna in una scuola popolare, a Milano, insieme ad altri compagni; intanto studia economia, perché gli sembra importante conoscere le strutture e le sovrastrutture della società in cui vive. Mette su famiglia, ha quattro figli da mantenere e così fa il suo ingresso nel mondo del lavoro. L'Italia nel frattempo è cambiata, sono gli anni '80 e Cesare, che non perde di vista i suoi ideali, si trova spesso in contrasto con i suoi capi, soprattutto quando insiste sui diritti sindacali dei dipendenti. Questo non gli impedisce di fare una bella carriera, almeno fino ai cinquant'anni, quando viene mandato in pensione anticipata. A quel punto, non gli resta che arrabattarsi fra mille impieghi, inventandosi un futuro più incerto ma anche più libero. Oggi, dopo una delusione politica non ha più tessere in tasca ma da pensionato è tornato a fare quello che faceva da ragazzo: insegna l'italiano a chi ha bisogno di emanciparsi anche attraverso la lingua, soprattutto a migranti arrivati dall'Egitto. Insieme a lui ci interroghiamo sullo spazio che il lavoro occupa nella storia di una vita, e come questa storia si combini con la Storia di un paese. E su quanto sia forte la spinta a inseguire un futuro migliore, in una società che sembra ostile alla possibilità di essere davvero felici.

23 Apr 2023