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Zarathustra Prendersi cura

Zarathustra

Prendersi cura

Emma si è innamorata di suo marito 42 anni fa, e da allora sono sempre rimasti insieme. Quando si sono conosciuti, lei svolgeva un'attività di volontariato nell'ospedale in cui lui era neuropsichiatra. I vent'anni di differenza non li hanno mai spaventati: il loro amore è cresciuto forte e bello. Finché, dopo quasi trent'anni di vita felice condivisa giorno dopo giorno, qualcosa sembra andare fuori posto. L'uomo affettuoso che Emma conosceva si fa scostante, aspro, l'allontana. Lei inizia a pensare che lui non la ami più; i suoi atteggiamenti e la sua freddezza le appaiono crudeli, la fanno soffrire al punto da iniziare a pensare a una separazione. Non si capacita del fatto che quell'uomo incattivito sia quello che ha sposato; finché, nell'amarezza, non le viene il dubbio che possa trattarsi non di disamore, ma di una vera e propria malattia. Ed è proprio così: a trasformare il marito di Emma è una malattia degenerativa anche piuttosto rara. Di fronte alla diagnosi, tornano a riavvicinarsi: sono la loro storia comune, sono i due che si sono innamorati tanti anni prima. Sono anche, adesso, una donna che si prende cura di un uomo che ha bisogno di ricevere da lei assistenza. Conoscono una solitudine e uno smarrimento nuovo, ma anche la nuova vicinanza, amicizia e solidarietà di una comunità di persone la cui vita è segnata dalla stessa malattia: l'associazione aiuta Emma a sostenere la fatica, le difficoltà, il dolore, persino a sorridere di una quotidianità trasformata. Insieme a lei riflettiamo sul concetto di cura, sui limiti della parola "caregiver" con cui viene designato il suo ruolo. E sull'amore, che indomito resiste a tutto, e chiede che la dignità di ogni storia sia preservata a tutti i costi.

21 Mag 2023