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Zarathustra Io sono il mio lavoro

Zarathustra

Io sono il mio lavoro

Olimpia ha 31 anni e probabilmente non potrà ascoltare questa puntata di Zarathustra, né in diretta né in podcast, per diverse settimane. Perché Olimpia in questo periodo si trova in un posto in cui la connessione internet è scarsissima, e quando funziona va immediatamente sfruttata per parlare con la sua famiglia a Roma, con il suo ragazzo con cui qualche volta, di notte, riesce a comunicare per messaggi. Lui sa che se scoppia un temporale e la linea cade, potrebbe non sentirla per giorni interi. Olimpia negli ultimi mesi ha mangiato solo riso, carne di cammello e semi di zucca; ora gioisce all'ottima notizia che potrebbero arrivare dei pomodori. Olimpia ha contribuito alla costruzione di 7000 alloggi per rifugiati, in piena stagione delle piogge, un risultato incredibile: solo che di famiglie in fuga dalla guerra civile ne sono arrivate 10000, e allora bisogna ricominciare, come ogni volta. Olimpia è nata a Roma ma vive una vita molto diversa da quella delle persone con cui è cresciuta, perché è operatrice umanitaria. "È", non "fa": il suo lavoro non è tanto un lavoro quanto una scelta di vita, addirittura una vocazione. In questa puntata ci racconta com'è germogliata in lei l'idea di questa scelta, le parole e gli esempi che l'hanno influenzata, le difficoltà che incontra e le soddisfazioni inaspettate. E ci porta a riflettere sul confine fra altruismo e egoismo, sul peso delle responsabilità e sulla possibilità della compassione.

08 Ott 2023