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Zarathustra Qual è il vero successo?

Zarathustra

Qual è il vero successo?

Francesco ha quarantotto anni e ha iniziato a lavorare presto. È cresciuto con l'idea che impegnarsi per avere successo, nel lavoro e dunque nella vita, fosse il suo preciso dovere, una sorta di obbligo morale da onorare in ogni maniera possibile. E così, conclusi gli studi, si è buttato a capofitto nel lavoro, con risultati molto soddisfacenti. È diventato un imprenditore, effettivamente, di successo: fino a quando non si è reso conto che l'ideale efficientista e iper-competitivo all'interno del cui perimetro si muoveva stava soffocando altre spinte e altre forze, e esigeva un prezzo troppo alto, anche dai suoi collaboratori. Ha scoperto, allora, che quella che aveva coltivato non era l'unica accezione possibile in cui intendere il lavoro e il successo. Il cambiamento che ha abbracciato l'ha portato a vivere con più serenità la collaborazione con chi lavora per lui e con lui, e a rimettere a fuoco priorità che aveva perso di vista. In prospettiva, il confronto con le generazioni più giovani che si affacciano al mondo del lavoro, come la cosiddetta Gen-Z, gli ha insegnato a relativizzare idee che in un primo tempo gli parevano incrollabili, imparando una maniera più umana di immaginare i rapporti fra vita e lavoro.

22 Ott 2023