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Zarathustra Ho fatto testamento

Zarathustra

Ho fatto testamento

Silvia ha 35 anni e ha fatto testamento. Ha redatto un documento in tre copie, l'ha ufficializzato e consegnato a persone di sua fiducia. Non è malata e non ha nessuna urgenza di disporre delle sue volontà: ma fin da quando era molto giovane, ha deciso di evitare alle persone che le vogliono bene di dovere un giorno, nel dolore e nella confusione che accompagnano un lutto, sobbarcarsi anche il compito di interpretare le sue volontà. Vuole sollevarli da un'incombenza che lei ha conosciuto e di cui ha sentito il peso: il peso della domanda "cos'avrebbe voluto?", riferita a una persona scomparsa. Silvia a quella domanda ha risposto, per quanto la riguarda, prima con il testamento biologico, poi con questo nuovo documento in cui dispone dei suoi averi e delle modalità dell'addio. Certo, la sua scelta di preoccuparsi così precocemente di un tema che è forse l'ultimo tabù del nostro tempo, non è accolta sempre con favore: ha suscitato reazioni orripilate, o divertite, o anche scaramantiche, come quella della commessa di un negozio di ceramiche in cui a 26 anni Silvia si è comprata un'urna del colore che piaceva a lei. Seguendo la sua storia, riflettiamo su quello che ci perdiamo, a non voler parlare di morte.

03 Mar 2024