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Le meraviglie Archeologia Industriale

Le meraviglie

Archeologia Industriale

Episodi

09 Gen 2022

Lingotto a Torino raccontato da Gian Luca Favetto

Una Fabbrica di ispirazione americana che ha segnato la storia una città e dell'Italia industriale con le sue leggendarie auto. Filippo Tommaso Marinetti attribuiva al Lingotto un "vibrante dinamismo" e ancora oggi la struttura è frequentata e vitale. Gian Luca Favetto ci porta a conoscere le varie realtà di un gioiello architettonico che in un secolo di vita concentra le trasformazioni sociali ed economiche di Torino. Gian Luca Favetto è scrittore, giornalista, drammaturgo. Collabora con La Repubblica, RadioRai e RaiTre. Con Leandro Agostini ha realizzato il progetto/mostra Il teatro del mondo e per la Reggia di Venaria il progetto video #noveparole. Gli ultimi lavori teatrali sono il trittico Atlante del Gran Kan e Fausto Coppi. L'affollata solitudine del campione. Fra i libri più recenti: La vita non fa rumore (Mondadori), Se dico radici dico storie (Laterza), le poesie Mappamondi e corsari e Il viaggio della parola (Interlinea), Il racconto della poesia (ADD, in forma di audiolibro Il Narratore). A ottobre 2021 pubblica per Aboca Bjula delle betulle.
27 Set 2020

Miniere di Cogne raccontate da Carlo Pestelli

Con Carlo Pestelli scopriamo sopra Cogne in Valle d'Aosta, la storia del complesso di edifici di cui fanno parte la miniera più recente "Costa del Pino" e la miniera più antica "Colonna". Tra le più alte d'Europa, con un susseguirsi di oltre 100 km di gallerie e impianti originali , le miniere di magnetite di Cogne ci portano sulle tracce di generazioni di minatori in un panorama mozzafiato dal Monte Bianco al Gran Paradiso. Carlo Pestelli vive e lavora a Torino dove si occupa di musica e di insegnamento. Comincia presto a suonare la chitarra e a comporre canzoni. Negli anni 2001 e 2002 è direttore artistico della rassegna Chansonnier patrocinata dalla Provincia di Torino. All' intensa attività concertistica ha affiancato gli studi in lettere moderne sotto la guida di Gian Luigi Beccaria, approfondendo in particolare lo studio linguistico di Tommaso Landolfi . Nel 2009 presenta il suo lavoro discografico: Un'ora d'aria (ed. block nota). Del 2013 il successivo Da quando conosco te che vince il premio Giacosa nel 2014. Negli ultimi anni ha tenuto una rubrica fissa per il settimanale TorinoSette, ha firmato traduzioni dallo spagnolo e dal francese, ha collaborato a Radio3 e ha scritto due testi per il teatro Stabile di Torino: Note d'un centromediano metodista, liberamente tratto da Il fuorigioco mi sta antipatico di Luciano Bianciardi, e Ma la va diretta al Piave, riflessione corale a metà tra prosa e canzoni sull'avventurosa partecipazione d'un piemontese d'Argentina alla grande guerra. Ideatore della rassegna concertistica MusiCogne, di cui è direttore artistico dalla prima edizione del 2016, ha scritto un libro sulla storia della canzone Bella ciao (add editore, prefazione di Moni Ovadia). Nel 2018, a quattro mani con Andrea Debenedetti ha scritto La lingua feliz, libro descrittivo della lingua spagnola. Il suo ultimo disco è: Aperto per ferie. Recital per voce e chitarra, uscito nel 2020.
29 Feb 2020

Arsenale di Venezia raccontato da Riccardo Calimani

L'Arsenale è sempre stato centrale per la Repubblica di Venezia, ne ripercorriamo la storia con Riccardo Calimani. L'ultimo libro di Riccardo Calimani dal "Storia della Repubblica di Venezia. La Serenissima dalle origini alla caduta" è uscito per Mondadori nel Giugno 2019.
26 Gen 2019

Ex Cimatoria Campolmi raccontata da Dino Baldi

Lo scrittore e filologo classico, Giuseppe Dino Baldi, ci porta nell'ex Fabbrica Campolmi, luogo che racconta la storia di Prato. Nel marzo 1944 da qui vennero deportati nei campi di sterminio diversi operai di cui tornarono solo due. La strutture di questa fabbrica come le altre si estendeva appoggiandosi alle mura medioevali della città. Oggi un importante recupero del Comune ha trasformato quest'area in un centro culturale con il Museo del Tessile e la Biblioteca Lazzerini.
09 Giu 2019

Crespi d'Adda raccontato da Alberto Rollo

Visitiamo con lo scrittore Alberto Rollo Crespi d'Adda, l'ultimo esempio di villaggio operaio in Italia non funzionante ma ancora abitato e integro nelle sue splendide architetture così come fu fondato alla fine dell'Ottocento da Cristoforo Benigno Crespi. Non solo è un viaggio in una sorta di città ideale ma anche nella storia di una famiglia, nella storia dell'industria tessile italiana e di quella della classe operaia. Patrimonio Unesco dal 1995, oggi è un vero e proprio gioiello di archeologia industriale tutto da scoprire.
12 Ott 2019

Ex Mattatoio a Roma raccontato da Tommaso Giartosio

Con lo scrittore Tommaso Giartosio percorriamo quello che dal 1891 al 1975, fu per più di 85 anni il macello di Roma ed oggi è considerato uno dei più importanti edifici di archeologia industriale della città per la modernità e l'originalità delle sue strutture. Attraverso curiosità e suggestioni letterarie, poetiche e artistiche, Giartosio ci invita alla scoperta della storia del Mattatoio di Testaccio e della sua realtà odierna come spazio che ospita tante realtà diverse istituzionali e non (Macro, Scuola popolare di musica di Testaccio, la Città dell'Altra economia, l'Accademia di Belle Arti, la Facoltà di Architettura di Roma Tre, il Centro sociale Villaggio globale). Tommaso Giartosio (Roma, 1963) ha pubblicato opere che si collocano tra il saggio letterario e il racconto: Doppio ritratto, Fazi 1998, Premio Bagutta; Perché non possiamo non dirci, Feltrinelli 2004; La città e l'isola (Donzelli 2006); L'O di Roma, (Laterza 2012); Non aver mai finito di dire(Quodlibet 2017). Nel 2019 ha raccolto una lunga, discreta produzione in versi in Come sarei felice. Storia con padre (Einaudi). Ha tradotto o curato opere di Hawthorne, Isherwood, Thackeray, Waugh, ha collaborato a vari periodici, è redattore di "Nuovi argomenti" e conduce "Fahrenheit" su Radio3.
17 Giu 2017

Ex Canapificio di Cavazzale raccontato da Vitaliano Trevisan

Lo scrittore Vitaliano Trevisan ci porta a condividere la storia di un ex canapificio nel vicentino. Una importante struttura dismessa, rende possibile un discorso sul carattere di un territorio molto legato all'industria tessile. Alla fine dell'ottocento vicino  all'Astichello, sorge per opera di Giuseppe Roi, un canapificio che produceva prodotti per la nautica, per la casa, teloni per autocarri e durante la guerra tessuto per paracadute. Il modello di sviluppo imprenditoriale era quello sociale: nei primi del novecento la famiglia Roi edificava le case per gli operai costruendo nel 1929 un teatro sede di una filodrammatica. Nello stabilimento lavoravano soprattutto donne tra le quali la madre di Vitaliano Trevisan. Dalla fine della seconda guerra mondiale inizia una lunga crisi del settore della canapa che ha portato nel 1957 alla fine della avventura della famiglia Roi. La fabbrica diventa proprietà della SIVI (Società Industriale Vicentina Illuminazione) per poi venir acquisita da una multinazionale che avrebbe prima trasformato le strutture in centro logistico dislocando la produzione per poi, secondo un copione già visto, chiuderla definitivamente. La vegetazione abbraccia oggi le mura e le strutture della fabbrica creando un effetto alla Piranesi e mostrando la fine di un modello di sviluppo ad oggi sostituito da nulla e come ci suggerisce Trevisan se i centri storici diventano scenografie gli edifici industriali diventano semplicemente altre scenografie.