"Sono in difficoltà a parlare di Diego. Per me è difficile. Diego era grande nelle cose semplici, era molto disponibile con i giovani e con i suoi compagni. Ho il rammarico di non aver invertito in nessun modo la rotta della sua vita. Quando eravamo da soli tentavo di rimproverarlo e lui con gli occhi bassi mi ascoltava. Ricordo che gli dissi che così rischiava di finire male, lui mi guardava e poi mi diceva che la sua vita la voleva vivere con l'acceleratore spinto al massimo". "Mi dispiace molto che sia finito così, speravo sempre che riuscisse a fare l'ultimo dribbling"
"Ho avuto solo il piacere di far conoscere Maradona ai napoletani. Napoli aveva bisogno di un simbolo, per me da napoletano è stato un atto d'amore. Andai in Argentina e un taxista mi disse che c'era un giovane promettente, Maradona". "Arrivammo in questo campetto di periferia ma il ragazzo non si presentò. Lo andai a cercare a casa sua a Villa Fiorito. Quando lo vidi non mi fece una buona impressione fisicamente"
A Stereonotte-Brasil con Max De Tomassi ricordiamo Diego Armando #Maradona, che è stato anche una grande fonte ispiratrice per molti musicisti. Lo faremo con l'esperto di cultura argentina Marco De Lillo , ascoltando alcuni brani legati alla sua figura di campione e di uomo, con i suoi trionfi e le sue debolezze. La musica italiana ricca di contaminazioni è la protagonista di questa puntata. Con il cantautore Bungaro, che da sempre segue un percorso artistico che lo ha portato a confrontarsi con la musica brasiliana e con altre realtà sonore provenienti dal mondo latino e mediterraneo, ascoltiamo alcuni dei brani che compongono il suo nuovo EP intitolato "Appartenenza". Due giovani percussioniste ed interpreti della nuova generazione, Fabia Salvucci e Sara Marini , dopo le loro personali esperienze con Tosca e con i classici della musica brasiliana, ci parlano di un nuovo progetto intitolato Djelem do Mar, in cui melodie e poetica generano un incontro musicale influenzato da varie etnie. Voci e melodie di grandi compositori ed interpreti del mondo latinoamericano e lusitano ci fanno trascorrere una piacevole notte musicale. Fra questi: Carmen Souza, Naty Peluso, Draco Rosa, Rosalia, Santana e Concha Buika.
"Lo stadio si chiamerà Diego Armando Maradona. Lo vuole il popolo, ieri è stata una voce unanime. Diego ha la capacità di unire tutti i napoletani". "Napoli e Maradona, l'umiltà, la forza, la straordinaria potenza della nostra città che in alcuni momenti si deve aggrappare ad un punto di riferimento". "Maradona è stato grande non solo attraverso il pallone ma anche la sua capacità di intercettare un sentimento popolare, un uomo che sapeva cosa fosse la sofferenza. Ha interpretato la sete di giustizia. La sua vita è stata Sud, riscatto, orgoglio. Napoli sembrava non potesse mai arrivare nell'olimpo del calcio, grazie a lui è successo". "Maradona ha intrepretato quel sentimento del riscatto, non va banalizzato solo con il calcio. È stato un uomo buono, molti ne hanno approfittato. Maradona non è raggiungibile da parte di nessuno. Ha saputo interpretare l'unione indissolubile tra città e squadra". "Nel luglio del 1984 quando Maradona venne presentato alla città c'erano 80mila persone allo stadio"
Argentina e Inghilterra si affrontano per la prima volta dopo la guerra per quelle isole che da una parte chiamano Falkland e dall'altra parte Malvinas. Diego Armando Maradona in quella partita segnerà in un modo che nessuno ha mai visto e in un modo che solo l'arbitro non vedrà.