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Tutta la città ne parla Se la violenza sulle donne è "culturale"

Tutta la città ne parla

Se la violenza sulle donne è "culturale"

Fa discutere la scelta di un pubblico ministero di Brescia che ha chiesto l'assoluzione di un uomo, proveniente dal Bangladesh, accusato di aver maltrattato fisicamente e psicologicamente sua moglie, nata in Bangladesh e cresciuta in Italia. A giustificare la richiesta del Pm è l'idea che possano sussistere le cosiddette motivazioni culturali: i comportamenti dell'imputato sarebbero da inquadrare in un contesto culturale dove la prevaricazione maschile è socialmente accettata. Quali le ragioni, filosofiche e giuridiche, di questa interpretazione? Si può invocare il relativismo culturale per giustificare violazioni di diritti universali? Ospiti di Rosa Polacco Andrea Cittadini, cronista di giudiziaria per il Giornale di Brescia, Francesco Remotti, antropologo, professore emerito di Antropologia culturale presso l'Università di Torino. Per Laterza è autore, tra gli altri, di: Contro l'identità (1996); Somiglianze. Una via per la convivenza (2019), L'ossessione identitaria (2010), Paola Di Nicola giudice penale, nominata Wo/Men Inspiring Europe 2014 dall'EIGE (European Institute for Gender Equality). Nel 2012 ha pubblicato La giudice, sulla questione della differenza di genere in magistratura. Nel 2018 per Harper Collins ha pubblicato La mia parola contro la sua. Quando il pregiudizio è più importante del giudizio, Vanna Vannuccini, inviata di Repubblica. Tra i suoi libri Rosa è il colore della Persia. Il sogno perduto di una democrazia islamica (Feltrinelli, 2006).

12 Set 2023