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Radio3 Scienza L'ombra del petrolio sulla COP

Radio3 Scienza

L'ombra del petrolio sulla COP

Non senza polemiche, si apre oggi a Dubai la COP28, la ventottesima Conferenza delle parti delle Nazioni Unite dedicata al clima. Come fu per la precedente COP in Egitto, viene criticata la scelta del paese ospite - gli Emirati Arabi Uniti - e ad essere aspramente contestata è soprattutto la scelta del presidente della COP28: ​​Sultan Ahmed Al Jaber, amministratore delegato della Abu Dhabi national oil company, la compagnia petrolifera nazionale, favorevole ad aumentare gli investimenti per i combustibili fossili di 600 miliardi fino al 2030. Ci racconta che aria tira a Dubai e di quanta fiducia hanno bisogno le COP, Ferdinando Cotugno, giornalista esperto di questioni ambientali, che racconterà la COP28 dalla newsletter Areale per Domani Editoriale. Al centro del nuovo accordo, ancora tutto da discutere, ci sono due temi portanti. Il primo è il cosiddetto "global stocktake", ovvero il primo "tagliando" dell'Accordo di Parigi siglato nel 2015, per mantenere la temperatura media del pianeta "ben al di sotto" dei 2 gradi rispetto all'era preindustriale, possibilmente entro i 1,5 gradi: una manovra che ad oggi ha margini sempre più ristretti. Il secondo nodo da sciogliere invece riguarda il fondo "loss and damage", per le perdite e i danni derivanti dai cambiamenti climatici, istituito alla COP27 per aiutare i paesi più colpiti e al contempo meno responsabili delle emissioni climalteranti, come ci ricorda la climatologa Serena Giacomin, presidente dell'Italian Climate Network, associazione presente alla COP28. Al microfono Paolo Conte

30 Nov 2023