Uno dei più grandi complessi architettonici dell'Europa occidentale nell'età del bronzo, costruito e pianificato da una società articolata; la torre principale era alta 30 metri e tuttora domina la valle con la sua enigmatica presenza. Maria Antonietta Mongiu, archeologa e membro del CdA del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, ci introduce ad una storia millenaria ancora ricca di questioni aperte.
Pompei: una fonte inesauribile di ispirazione per archeologi, scrittori, artisti e naturalmente fotografi come Luigi Spina. Con lui cercheremo di carpirne il Genius loci, incontrandolo prima a Napoli per poi entrare nella città del mito. Il fotografo ci descrive il modo con il quale ha lavorato per connettersi con la realtà e il senso di Pompei, restituendone una fresca contemporaneità. Fotografo dell'anno 2020 secondo Artribune, ha vinto il Premio Digital Michetti nel 2022. Tra le sue pubblicazioni: 'Diario Mitico, Cronache visive sulla collezione Farnese' (2017), 'Canova. Quattro tempi' (2020), e "Sing Sing il Corpo di Pompei' (2020) frutto di una lunga indagine dei capolavori nascosti del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La campagna fotografica ed enciclopedica di Luigi Spina, realizzata in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, sarà poi pubblicata nel 2023 da 5Continents Editions nel volume Interno Pompeiano.
Il Parco Archeologico dei Campi Flegrei (http://www.pafleg.it/) nasconde un tesoro sommerso visitabile: come la Villa a Protiro, con i suoi meravigliosi mosaici. Fabio Pagano archeologo e direttore del Parco ci illustra la stratificata storia di questo luogo dove la natura e la cultura si intrecciano in modo esemplare.
Con Maria Antonietta Mongiu percorriamo il Colle di Tuvixeddu, scendiamo dalla sua sommità da dove si gode un panorama unico sulla città e attraversiamo le strade che costeggiano i giardini e le case, oggi abitazioni di lusso ma un tempo abitate da chi lavorava nelle ferrovie o nella cementeria di Tuvixeddu. Arriviamo, infine, alla necropoli di Karalis, punica e romana, unica e suggestiva sia per il carattere monumentale dei sepolcri scavati nella roccia sia per il loro straordinario stato di conservazione. Maria Antonietta Mongiu svolge un'intensa attività professionale, scientifica, culturale che spazia dai settori dell'Istruzione e della Formazione, all'attività di archeologa, di saggista, di editorialista. E' stata Assessora tecnica alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sardegna, contribuendo a far nascere e maturare molte iniziative. La militanza a difesa dell'Art. 9 della Costituzione ha trovato sintesi nel Piano Paesaggistico Regionale della Sardegna, approvato nella XIII Legislatura. E' stata Presidente regionale del Fondo Ambiente Italiano (FAI); è portavoce del Gruppo di lavoro Urbanistica sostenibile e di Sarda Bellezza; Presidente del Comitato scientifico del Comitato per l'inserimento del principio di insularità nella Costituzione; Responsabile delle Rete di solidarietà sociale Ad Adiuvandum e componente del CdA del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Con lo storico dell'arte Guido Beltramini, attraversiamo il Parco Archeologico di Brescia per incontrare l'indiscussa protagonista di Brixia: la Vittoria Alata: favolosa statua in bronzo del I secolo dopo Cristo. Ma è anche l'occasione per scoprire due figure rilevanti della contemporaneità: l'architetto Juan Navarro Baldeweg che ha firmato la sala che ospita la statua e Francesco Vezzoli, artista di Brescia, che ha arricchito con le sue opere il Parco Archeologico.
Una Villa di età tardo repubblicana si nasconde sotto un palazzo del 1901 di Via Sistina e custodisce un mare inaspettato, fatto di tasselli di mosaico. A custodirlo le sorelle dell'Istituto Immacolata Concezione Nostra Signora di Lourdes, che ringraziamo per averci ospitato. Caterina Napoleone, storica dell'arte, ci accompagna nella scoperta di questo tesoro di età tardo repubblicana. Intorno al tema del mosaico, Caterina Napoleone ha recentemente curato il volume "I Giochi delle Muse" edito da Corrraini Edizioni, 2021 Mantova.
Con lo scrittore Daniele Aristarco entriamo nel Parco di Veio dall' Isola Farnese, a 15 km da Roma, nella campagna laziale e, percorriamo una piccola parte di quest'area vastissima (circa 15000 ettari) a caccia dei resti di un'antica civiltà e città etrusca, Veio appunto, in una natura che sembra oggi aver ripreso il sopravvento sulle tracce della storia e della memoria. Daniele Aristarco (Napoli, 1977) È autore di racconti e saggi divulgativi rivolti ai ragazzi, pubblicati sia in Italia che in Francia. Ha insegnato lettere nella scuola media e ora si dedica ai libri per ragazzi e alla scrittura per il cinema e la radio. Drammaturgo e regista teatrale, ha vinto numerosi premi. Si occupa inoltre di laboratori di scrittura creativa per l'infanzia presso scuole, biblioteche e associazioni culturali. Per Einaudi Ragazzi ha pubblicato: Shakespeare in shorts – Dieci storie di William Shakespeare, eletto libro del mese di settembre 2016 dai radioascoltatori della trasmissione «Fahrenheit» di Radio 3 Rai, Io dico no! – Storie di eroica disobbedienza, inserito nella lista dei «White Ravens» 2017, Così è Pirandello (se vi pare) – I personaggi e le storie di Luigi Pirandello, Cose dell'altro secolo, Lucy, la prima donna, La nascita dell'uomo, Decameron, Fake – Non è vero ma ci credo, La diga del Vajont, Io dico sì! Storie di sfide e di futuro, Non è mica una tragedia. Le grandi storie e i personaggi del teatro greco. Il suo ultimo libro è: Corso di filosofia in tre secondi e un decimo (Einaudi Ragazzi, 2020)
Siamo in Provincia di Udine, a Cividale del Friuli, dove con Andrea Augenti scopriamo un vero e proprio gioiello divenuto patrimonio Unesco : Il Tempietto Longobardo (noto anche come Oratorio di Santa Maria in Valle), ricco di opere d'arte - decorazioni in stucco e affreschi - perfettamente conservate. Andrea Augenti insegna Archeologia medievale all'Università di Bologna. Ha diretto numerosi scavi e indagini archeologiche in Italia e all'estero. Di recente ha curato l'allestimento del museo "Classis-Ravenna", dedicato alla storia di Ravenna e del territorio circostante. Tra i suoi ultimi libri: Archeologia dell'Italia medievale (Laterza), A come archeologia (Carocci) Scavare nel passato (Carocci).
Sono le parole dello scrittore molisano Francesco Jovine lette da Mario Desiati ad introdurci nel parco archeologico di Altilia. Attraversiamo le antiche strade di Saepinum, dove incontriamo le diverse strutture che innervavano la vita di questo luogo meraviglioso: la basilica, il foro ma il punto più particolare e quasi perturbante della città è certamente il teatro, abbracciato da case costruite con pietre di recupero. Queste pietre straordinarie ricordano l'utopia di una "civiltà autonoma, fiorente, indipendente" L'ultimo libro di Mario Desiati "Spatriati" sarà pubblicato da Einaudi a fine aprile.
La storica dell'arte Anna Ottani Cavina ci parla dei Templi di Paestum con una modalità inedita. Non è tanto il passato greco a orientare la puntata ma quel XVIII secolo che ha riscoperto ed esaltato una architettura essenziale in risonanza con i valori plastici e morali dell'illuminismo. La puntata è arricchita da una lettura dell'attore Tommaso Ragno tratta dalle pagine del "Viaggio in Italia" di Goethe . L'ultimo libro di Anna Ottani Cavina è "Una panchina a Manhattan: nuove geografie dell'arte" (Adelphi 2019)
L'Isola di Sant'Antioco, nella costa sud occidentale delle Sardegna, conserva tesori archeologici inestimabili. Ad accompagnarci nel cuore della complessa e inaspettata storia sarda, che questi luoghi conservano, è Maria Antonietta Mongiu archeologa, componente del Cda del Museo archeologico di Cagliari. Il Brano musicale è "Old Memory" di Gavino Murgia tratto dall'album Megalitico 5tet.
Visitiamo l'Area Archeologica di Pietrabbondante un luogo che "conserva lo spirito di una intera civiltà" dice lo scrittore Mario Desiati, il quale ci porta a piedi scalzi tra cielo e terra sfiorando le pietre dove ancora risuona la religiosità sannita. Desiati ci invita a fare esperienza del grande senso estetico dei popoli italici, del loro amore per la natura attraversando il Tempio e salendo sul più alto tra i teatri dell'antichità. Nato a Locorotondo, Mario Desiati ha scritto e pubblicato poesie, antologie, saggi e sei romanzi. Da Il paese delle spose infelici è stato tratto l'omonimo film di Pippo Mezzapesa, e con Ternitti (Mondadori 2011) è stato finalista al Premio Strega. L'ultimo romanzo che ha pubblicato è Candore (Einaudi 2016)
Il parco archeologico di Vereto è una viva testimonianza di una storia controversa e straordinaria. I Muri a secco di Vereto in se sono unici e insoliti pur insistendo in un aerea salentina celebre per questo tipo di costruzione mediterranea. In origine il sito fu abitato dai Messapi ma il suo passato misterioso è una sfida all'archeologia. Mario Desiati ci accompagna tra le pieghe della storia multiforme di una città più volte distrutta e risorta. Raggiungiamo la Chiesa di San Giovanni Battista costruita, sembrerebbe, per celebrare la vittoria di Carlo Magno contro i saraceni nella leggendaria battaglia di Campo Re. Di fronte alla chiesa troviamo il monumento funebre di Cento Pietre costruito con cento blocchi tufacei a ricordare le cento pugnalate che una ragazza avrebbe subito proprio dai saraceni o forse costruito in onore del barone Geminiano che cercò di portare un messaggio dei carolingi nel campo avverso ma venne barbaramente trucidato. https://parcovereto.it/
Il Parco Archeologico di Egnazia è uno dei più grandi del Sud Italia ed è dotato di un Museo Nazionale. Qui troviamo testimonianze della civiltà dei Messapi come la Tomba delle Melagrane ma anche suggestivi resti di età imperiale come il Criptoportico, la voce che ci accompagna attraverso queste strutture e la millenaria storia di questa città scomparsa è quella di un archeologo pugliese: Vito Bianchi. http://www.egnazia.eu/ Vito Bianchi insegna all'Università di Bari è autore di numerosissimi saggi su rilevanti protagonisti della storia come Gengis Khan, Marco Polo, Dracula e anche di pubblicazioni legate alla Puglia tra le quali ricordiamo " L' atlante parigino. Fortificazioni del Cinquecento alle frontiere della cristianità" Adda 2018 "Bari, la Puglia e la Francia" 2015, "Castelli sul mare" Laterza 2008
Una spiaggia di Anzio molto frequentata d'estate, solitaria d'inverno, ospita oggi le vestigia della Villa Imperiale di Anzio. Questa cittadina balneare a sud di Roma è stata un centro importantissimo in età tardo repubblicana e imperiale, qui sono nati Caligola e Nerone e la stessa villa imperiale è stata probabilmente abitata da Augusto prima di venir completata da Nerone. Molte delle più importanti statue del mondo classico a cominciare dall'Apollo del Belvedere sono state trovate (o trafugate) qui ad Anzio. Caterina Napoleone ci racconta come ancora pochi anni fa era possibile imbattersi sulla spiaggia in frammenti di marmi antichi. Dopo un lungo periodo di decadenza Anzio ricomincio ad essere frequentata dai papi e dalle grandi famiglie romane a partire dal seicento e fino ai primi del novecento vennero costruite diverse ville progettate da importanti architetti. Lo sbarco degli alleati ad Anzio, nel 1944 ebbe pesantissime ricadute in termini di vite umane e la città stessa subì bombardamenti e distruzioni poi nel dopoguerra è arrivata la speculazione edilizia ma persistono le tracce di una bellezza indomita.
Con la storica Lisa Roscioni camminiamo tra le rovine della città di Castro che era un'antica città nel cuore della Maremma laziale, capitale del Ducato di Castro creato da Paolo III Farnese nel 1537 e brutalmente distrutto nel 1649 su ordine di Papa Innocenzo X. Oggi si trova nel territorio comunale di Ischia di Castro, in Provincia di Viterbo e dal 2017 è Parco Archeologico. Decifrare la storia attraverso le rovine, oggi abitate da una natura rigogliosa, richiede un doppio sforzo di immaginazione. Lisa Roscioni lo ha compiuto per noi ricostruendo, attraverso l'esplorazione di questo luogo e lo studio delle carte processuali, la storia di uno scandalo che, alla fine del Cinquecento, ebbe come protagonisti il Vescovo Francesco Cittadini e la Badessa di Castro, Elena Orsini, la cui tragica vicenda affascinò anche Stendhal. Lisa Roscioni è professore di Storia moderna nell'Università di Parma. Tra i suoi libri: «Lo smemorato di Collegno» (Einaudi, 2009), «Il governo della follia. Ospedali, medici e pazzi nell'età moderna» (Bruno Mondadori, 2011), «La badessa di Castro. Storia di uno scandalo» (il Mulino, 2017).
Con lo scrittore Matteo Nucci visitiamo il Parco Archeologico di Elea-Velia. Le vicende dei Greci che scappati da Focea approdarono qui ci vengono raccontate con grande empatia e precisione dallo scrittore romano. Entrati all'interno dell'aerea archeologica Nucci, passeggiando ricorda di aver visitato questi luoghi con lo storico della filosofia Gabriele Giannantoni. Superiamo il santuario dedicato ad Asclepio, per poi raggiungere la Porta Rosa. La Porta Rosa di per se è una meravigliosa opera monumentale di grande interesse archeologico ma soprattutto rappresenta il luogo dove ha inizio l'avventura della metafisica occidentale. Qui ad Elea naque Parmenide (circa 515 AC) il fondatore della scuola Eleatica e il suo Poema "Sulla Natura", parla anche della Porta che qui può essere vistata e attraversata. Ascoltiamo una lettura delle parole del poema di Parmenide riconosciuto come primo testo filosofico della storia europea. Qui nel contesto di un paesaggio incontaminato e affascinante c'è la fondamentale testimonianza della vita dei maestri che hanno reso possibile il pensiero di Socrate e Platone. Matteo Nucci ha tradotto il Simposio di Platone (Einaudi 2009), tra i suoi libri ricordiamo "Le Lacrime degli Eroi" (Einaudi 2013) , "E' giusto obbedire alla notte", "L'abisso di Eros" entrambi per Ponte alle Grazie 2017 – 2018.
Scendiamo con Silvio Perrella nel cuore della Napoli Sotterrata. Napoli è una città dove gli archeologi lavorano su diversi piani temporali. Sotto Napoli esiste una città speculare c'è tanto il mare quanto il mondo antico, questi luoghi rappresentano un paradosso che scardina le dimensioni temporali e spaziali delle città cartesiane.
Paolo Carafa, archeologo, ci racconta la Casa di Augusto sul Palatino. Saliamo sul Palatino, nell'angolo sud ovest del colle, quello più prossimo al Tevere, che affaccia sul Circo Massimo: è qui che aveva scelto di vivere, e aveva costruito la propria casa, il primo Imperatore di Roma, Ottaviano Augusto (63 AC – 14 DC). Questo era infatti un angolo un po' speciale per i Romani: secondo la leggenda, proprio in questa zona del colle prima Romolo e Remo erano stati allevati dal pastore Faustolo, e poi Romolo aveva eseguito il rito di fondazione della città.