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Singapore - Futuro anteriore -

È un modello sociale e politico unico al mondo, in cui agli amministratori umani viene affiancato il GovTech, il grande sistema di intelligenza artificiale capace di misurare e migliorare ogni tipo di scelta, dalle soluzioni quotidiane alla programmazione negli anni. Singapore, isola asiatica grande quasi la metà di Roma e con circa il doppio degli abitanti, priva di risorse interne ed esposta ai danni climatici, ha trasformato un povero villaggio di pescatori in una delle più potenti e dinamiche economie del mondo. L'ha fatto, nel giro di pochi decenni, grazie a un massiccio innesto di tecnologie: creando gemelli digitali di persone, animali, piante, oggetti e infrastrutture su cui testare le decisioni, simulare scenari, automatizzare gli interventi e anticipare i problemi. Sono i codici, nella città stato asiatica, a gestire i flussi di traffico, gli interventi sanitari, gli adempimenti amministrativi o l'istruzione, tramite sensori piazzati ovunque, per acquisire dati in tempo reale, insieme ad app nei cellulari di ogni cittadino, per ricevere all'istante qualsiasi servizio. E poi robot per pattugliare le strade e assistere gli anziani, progetti per portare al cinquanta per cento la superficie di verde foderando di vegetazione e ortaggi gli onnipresenti grattacieli, edifici stampati in 3D, piani per far circolare migliaia di taxi volanti e auto a guida autonoma. Insomma, un laboratorio di futuro che, per diversi aspetti, potrebbe fare da apripista anche a noi italiani: se sapremo raggiungere questo livello di modernità, potremo affrontare meglio anche i nostri problemi. Perché, in fondo, Singapore è – già oggi - il nostro futuro anteriore, un tempo che dà per scontata la realizzazione di qualcosa che ancora non c'è, come condizione per qualcosa che auspicabilmente verrà. In questo podcast il viaggio con il racconto di Massimo Cerofolini nell'isola asiatica. L'audio di Monica Gambino, la regia di Leonardo Patanè. Con un'analisi del filosofo Luciano Floridi (Università di Yale).

Lista episodi

28 Nov 2023

1. Simple future

Da una parte la mappa virtuale della città, aggiornata in tempo reale grazie all'infinita rete di sensori che avvolge semafori, videocamere e infrastrutture, ma anche cellulari e orologi intelligenti dei cittadini. Dall'altra una serie di app che concentrano migliaia di servizi pubblici e privati, tutti disponibili all'istante. Con la prima gli amministratori riescono a fare due cose: primo, automatizzare in tempo reale servizi alla cittadinanza (ad esempio, deviare il traffico o aumentare le tariffe per la circolazione in caso di ingorghi, aggiungere vagoni alla metro, allungare la durata dei passaggi pedonali se gli algoritmi riconoscono la presenza di anziani o persone con disabilità); secondo, pronosticare eventi avversi e programmare scelte urbanistiche favorevoli (come scegliere la posa di un edificio in una zona dove c'è più circolo d'aria o ridurre le perdite idriche al 2 per cento, contro il 45 per cento della media italiana). Con le app, poi, a cominciare dall'indispensabile SingPass, si può accedere con un clic a documenti personali, fascicoli sanitari, fondi pensione, conti correnti, assicurazioni, oltre a segnalare disservizi e gestire la propria mobilità urbana. La privacy dei cittadini? Il grosso delle applicazioni sono anonimizzate e, in ogni caso, per la quasi totalità dei singaporiani prevale il vantaggio dell'efficienza. Con le interviste Davide Lomanto (cardiochirurgo di fama mondiale), Roberto Fabbri e Michele Ferrario (imprenditori), Beatrice Cassottana e Alberto Costa (ricercatori universitari a Singapore), oltre a scienziati e amministratori locali. Un podcast di Massimo Cerofolini, con l'audio di Monica Gambino e la regia di Leonardo Patanè.
21 min
28 Nov 2023

2. Perfect future

Da città giardino, attenta alla creazione di parchi e straordinari orti botanici, a città in un giardino. Dopo l'applicazione spinta del digitale, Singapore ha scelto di realizzare una massiccia campagna di interventi per portare ovunque elementi della natura, come fonte di benessere collettiva e protezione dalle avversità climatiche. In carenza di spazi disponibili si punta soprattutto sulle pareti dei grattacieli, rivestiti di vegetazione rampicante o addirittura di orti verticali idroponici per la produzione di cibo. Obiettivo: coprire di verde il 50 per cento della superficie urbana. Ma lo sforzo di Singapore mira anche ad assicurarsi un'indipendenza alimentare, sperimentando fattorie verticali e produzione di pesci o carni coltivate in laboratorio a partire da poche cellule animali fatte crescere nei bioreattori. E anche sulla salute crescono le innovazioni per assicurare cure più rapide ed efficaci: ologrammi coi dati dei pazienti a disposizione dei medici per preparare gli interventi chirurgici; app per farsi un ecocardiogramma con il proprio telefonino, algoritmi di intelligenza artificiale per riconoscere la presenza del diabete nel fondo oculare. Con le interviste all'architetto Carlo Ratti (Mit di Boston), Davide Lomanto (cardiochirurgo di fama mondiale), Roberto Fabbri (imprenditore), Beatrice Cassottana, Andrea Pavesi, Andrea Bartolini e Alberto Costa (ricercatori universitari a Singapore), oltre a scienziati e amministratori locali. Un podcast di Massimo Cerofolini, con l'audio di Monica Gambino e la regia di Leonardo Patanè.
26 min
28 Nov 2023

3. Future continuous

Come camerieri nei ristoranti, addetti alle pulizie e portieri negli edifici, sorveglianti dell'ordine pubblico nelle strade, assistenti di medici e infermieri negli ospedali, pulitori di laghi e corsi d'acqua. A Singapore i robot li trovi ovunque. Anche con le quattro ruote sotto, se si considera la presenza di vetture e bus a guida autonoma sempre più diffusi. O di velivoli elettrici a decollo verticale in corso di sperimentazione. In una popolazione che invecchia, come la nostra, l'utilizzo di macchine e androidi compensa la scarsità di personale disponibile e potenzia le capacità degli operatori umani. Non solo. Nella città stato asiatica, priva di grosse risorse naturali come l'Italia, si sperimenta anche una tecnologia capace di procurarsi qualsiasi tipo di fabbisogno: la stampa 3D. Viene usata per ridurre gli approvvigionamenti di pezzi di ricambio dall'estero, in settori come l'elettronica, l'aerospazio, l'edilizia (interi grattacieli vengono "stampati" in tempi rapidi), ma anche per stampare in un'unica pasticca i principi attivi di diversi farmaci, così da aiutare gli anziani nell'aderenza ai trattamenti medici). Una società perfetta che dobbiamo copiare noi italiani? Niente affatto (parliamo anche dei limiti nel podcast). Ma, come dice in chiusura il filosofo Luciano Floridi (Università di Yale), "un modello non da imitare, ma da emulare, tarandolo sulle caratteristiche del nostro Paese". Con le interviste alla ricercatrice robotica Cecilia Laschi, Roberto Fabbri (imprenditore), Guglielmo Vastola (ricercatore), oltre a scienziati e amministratori locali. Un podcast di Massimo Cerofolini, con l'audio di Monica Gambino e la regia di Leonardo Patanè
20 min